Fontana visita Malpensa, ma sindaci e sindacati fanno polemica: «Siamo i parenti poveri»

MALPENSA – Attilio Fontana, governatore della Lombardia, e Pietro Modiano, presidente di Sea, si stringono la mano, oggi pomeriggio 23 luglio, a beneficio di fotografi e operatori tv. Ma non è un gesto di circostanza. Poco prima, i due, assieme ad alcuni assessori della giunta regionale e ai vertici della società che gestisce Linate e Malpensa, si sono confrontati sul presente e sul futuro degli scali milanesi e dell’aeroporto della brughiera in particolare. Un faccia a faccia, diciamo così, istituzionale, per fare il punto della situazione, come spiegherà poi in conferenza stampa lo stesso Modiano. «Non era mai accaduto in passato» specifica il capo di Sea ponendo l’accento sul significato politico (in senso lato) dell’incontro. L’esecutivo di Palazzo Lombardia è presente, tra gli altri, con il vice presidente Fabrizio Sala e gli assessori Claudia Terzi, Raffaele Cattaneo e Davide Caparini. Formazione ai massimi livelli per conoscere, capire, suggerire. Sullo sfondo c’è la sostenibilità dello scalo varesino rispetto al territorio.

La rabbia dei primi cittadini

All’incontro mancano giustappunto i sindaci, quelli del Cuv, che sono o, quanto meno, dovrebbero essere i primi interlocutori di Regione e società di gestione. Mancano ma fanno conoscere subito attraverso i media tutto il loro disappunto. In loro nome parla Dimitri Cassani, primo cittadino di Casorate Sempione: “Prendiamo atto che per l’ennesima volta veniamo considerati come i parenti poveri da non invitare alle feste. La riunione di oggi era l’occasione per confrontarci a tutto campo, ma Sea, che difetta di stile, è troppo milanocentrica per ascoltarci”.

Le tante questioni aperte

Esagera Dimitri Cassani? Di sicuro le questioni aperte sono tante, dall’Iresa, la tassa sul rumore, alle rotte, dal masterplan all’ambiente, fino alla crescita di traffico e passeggeri con tutti gli effetti indotti del caso. Problemi ai quali si è di sicuro fatto cenno durante la riunione a porte chiuse tra le due delegazioni. Problemi che agitano le popolazioni che vivono attorno a Malpensa. Modiano sottolinea ai giornalisti i temi trattati poco prima. Riguardano l’accessibilità stradale e ferroviaria, l’attrattività degli aeroporti milanesi in rapporto alla stessa Lombardia, l’ambiente con il masterplan, l’occupazione. Questioni grosse, che non possono essere esaurite in un incontro.

Sindacati contro il precariato

Sufficienti, però, a provocare la presa di posizione critica anche dei sindacati, nella fattispecie la Cub Trasporti Lombardia che, in un volantino intitolato “Promemoria per il governatore”, ricorda le difficoltà e l’aumento dei lavoratori precari dell’aeroporto. E attacca: “I problemi sociali sono tenuti rigorosamente lontani”.
Le polemiche però non entrano nella sala del faccia a faccia. Per conto suo, rispetto all’occupazione, Modiano mette in luce come nel giro di quattro anni a Malpensa si sia passati da 16mila a ben 20mila occupati. Dato che certifica la crescita dello scalo (nei periodi di punta, fino a 90mila passeggeri al giorno) e dei problemi gestionali. A cominciare – ma qui Sea non c’entra – dalle cancellazioni quotidiane dei voli. La crescita, appunto. Fino a un paio d’anni fa si parlava di crisi dello scalo. Ora di sviluppo troppo veloce.

Il sostegno del governatore

malpensa fontana seaDal canto suo, Attilio Fontana ascolta, prende atto e commenta: “Credo sia molto positivo poter operare in modo collegato e sinergico. Abbiamo sostenuto Malpensa in tempi difficili, quando c’era chi voleva penalizzarla, a maggior ragione dobbiamo sostenerla ora che sta raggiungendo livelli importanti. Ritengo infine che incontri di questo genere siano molto utili e vadano ripetuti in futuro”.
Il summit si conclude con la visita alle strutture aeroportuali, da cargo city alla centrale operativa di Sea fino all’ampia galleria commerciale. Una città che si regge su un enorme e complesso lavoro collettivo: tutto deve marciare secondo precise regole. Una macchina perfetta, una grande macchina che non può perdere un solo ingranaggio.

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