Masterplan Malpensa, il Piemonte esulta per la mancata espansione di Cargo city 

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MALPENSA – «La determinazione del Ministero dell’Ambiente è la conclusione logica di una procedura all’interno della quale, il nostro Ente Parco, la Regione Piemonte, la provincia di Novara insieme ai Comuni, al Parco del Ticino Lombardo e alle varie associazioni ambientaliste, avevano fatto rilevare come le conclusioni della Studio di impatto ambientale non fossero coerenti e sostenute dalle stesse analisi e valutazioni tecniche contenute nel documento presentato da Enac». Con queste parole l’Ente di gestione delle Aree Protette del Ticino e del Lago Maggiore plaude alla decisione del Ministero dell’Ambiente di concedere parere favorevole al Masterplan di Malpensa ma senza l’espansione di Cargo city al di fuori del sedime aeroportuale

Le ragioni piemontesi 

In particolare il nostro Ente con proprio atto deliberativo aveva evidenziato alcuni aspetti, in particolare i limiti dell’area di studio e verifica che si fermava al confine lombardo dell’area Ticino mentre lo stesso Piano Nazionale degli aeroporti indicava come area interferita dalla attività aeroportuale l’intera Valle del fiume.
La direttrice ad interim Monica Perroni precisa che «è stato evidenziato come la verifica degli impatti sul territorio conseguenti all’ampliamento della infrastruttura aeroportuale non poteva essere limitato ai confini amministrativi e agli effetti dovuti solo alla attività riferita al sedime bensì anche al sorvolo ma doveva comprendere l’analisi sull’ambiente interferito, nel senso più ampio del termine, anche dalla intera rete infrastrutturale di servizio (aeroporto, strade, ferrovie, servizi, etc) che come bacino di utenza interessava direttamente anche il territorio Piemontese ed in particolare l’area protetta del Ticino Lago Maggiore nel suo insieme e quindi si doveva verificarne gli effetti anche identificando e monitorando “punti sensibili” sul nostro territorio sia riferiti agli insediamenti umani interferiti direttamente dalle rotte di decollo (Oleggio in primis) che agli effetti sulle aree naturali protette». 

La tutela dell’ambiente

Il provvedimento del Ministero dell’ambiente pur non penalizzando le richieste di realizzare nuove strutture finalizzate a sostenere lo sviluppo economico del territorio in quanto, pur escludendo l’opportunità di realizzare il cargo aereo sull’area indicata, non preclude la possibilità di attuare gli interventi ritenuti necessari sulle aree disponibili all’interno del sedime aeroportuale, ha evidenziato come gli aspetti ambientali e quindi la qualità della vita nel senso più ampio deve essere garantita. «Ha posto la massima attenzione – conclude l’ente piemontese – agli effetti sulle componenti naturali a tutela dell’ambiente di cui facciamo direttamente parte, in particolare poi in un momento come il nostro dove si stanno verificando direttamente le conseguenze della poca attenzione a tali aspetti, avuti anche nel recente passato, portate all’attenzione dai fenomeni meteo estremi (alluvioni – siccità) sempre più frequenti, imputabili al cambiamento climatico in corso con effetti alle volte devastanti».

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