MALPENSA – Risale a pochi giorni fa l’invio di una lettera dettagliata e puntuale da parte di UilTrasporti a Inps per la gestione, ritenuta «molto discutibile» della richiesta di accesso al sostegno al reddito da parte del personale di Ernest Airlines, compagnia aerea ormai fallita lo scorso novembre. «Questo è solo l’ultimo di una serie di vertenze gestite con troppa leggerezza e forse un po’ di superficialità da parte dell’Istituto che oggi, più che mai, sarebbe chiamato a uno sforzo importante per fare in modo che tutti i lavoratori, afflitti da questa crisi strozzante, possano quanto meno sopravvivere in attesa di riprendere il loro lavoro», dichiara il sindacalista Mirko Aliberti.
Elemosinare un diritto
Il settore del trasporto aereo, uno dei più colpiti da questa pandemia e che più di altri vedrà la ripresa in maniera lenta e spalmata in un periodo molto lungo, «non merita di essere trattato in questo modo», prosegue il referente della Uilt. «Le lavoratrici ed i lavoratori diretti e dell’indotto, sono ormai da troppo tempo inginocchiati ad elemosinare perché venga versato loro quanto dovuto e previsto dalle normative in vigore e che, invece, sono lasciati semplicemente in attesa che la lenta e farraginosa burocrazia italiana faccia il suo corso».
Italiani lasciati allo sbando
Alitalia, Airitaly, Blue Panorama, Air Dolomiti, Neos, Ernest, easyJet, Volotea, Albastar, Ryanair sono solo i nomi delle compagnie italiane e non, operanti in Italia, «e che al loro interno vedono italiane ed italiani lasciati allo sbando», tuonano dalla Uilt. «A loro si uniscono tutte le società di handling e di supporto: parliamo di migliaia di lavoratori». Aliberti chiede dunque «in maniera inequivocabile un segno tangibile che denoti un cambio di passo, un colpo di reni che dimostri agli italiani, ai lavoratori, che lo stato esiste ed è dalla loro parte. Il lavoro nobilita l’uomo, il lavoro è un diritto. Se per cause di forza maggiore questo è messo temporaneamente in crisi, l’italia dimostri i suoi valori».
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