Il campus estivo a Sesto è salvo. «Ma il futuro della Marna ci preoccupa»

marna sesto quaglini

SESTO CALENDE – Il campo estivo a Sesto Calende si farà anche quest’anno. Con o senza la Marna. Alberto Quaglini, presidente del Circolo Sestese, ha voluto fugare ogni dubbio rispetto all’organizzazione del campus che al termine del periodo scolastico chiama a raccolta i ragazzi sestesi e dei paesi vicini. Le ultime vicende legate all’inagibilità della Marna «hanno sollevato dubbi tra le famiglie. Voglio rassicurare tutti: il campus ci sarà anche quest’anno. Con diverse novità».

Campus inclusivo e ambientalista

Almeno per quest’anno, dunque, non cambia nulla. La Marna si trova al centro «di un’importante stagione di cambiamento – spiega Quaglini – ma appoggiandoci a diverse sedi garantiremo il campus». Che rientra nelle varie attività che il Circolo organizza annualmente, portando alla Marna centinaia di persone ogni anno. Qualche settimana fa, l’amministrazione ha comunicato l’inagibilità dell’edificio per eventi dall’alta affluenza, e il primo appuntamento a dover trovare una nuova collocazione è stato il tradizionale party di Carnevale del giovedì grasso: «Per il campus possiamo però sfruttare la Verbella, il campo sportivo e il campeggio, e garantire l’esperienza ai ragazzi che ne faranno richiesta». Con una prima novità che è quella dell’inclusività. Nell’anno del ventennale per la gestione congiunta tra Circolo Sestese e Asd Mago Libero, il campus si apre a tutti e specialmente ai bambini con disabilità, grazie al coinvolgimento dell’associazione Amici di Tommy e Cecilia Onlus. «Abbiamo colto quello che secondo noi è un bisogno della comunità – ha spiegato Federica Muller – presentando al circolo un progetto per provare a includere nel campus anche i bambini disabili, permettendo loro di condividere l’esperienza con i loro coetanei così come fanno con il percorso scolastico». Si tratta del primo esperimento in questo senso, ma l’auspicio «è che si riesca a consolidare la cosa, andando anche oltre Sesto Calende». La vocazione all’inclusione e più in generale al sociale è qualcosa che il circolo ha sempre cercato di trasmettere ai “suoi” ragazzi con il campus. Il cui programma è ancora work in progress, ma che come sempre sarà in grado di offrire una varietà di esperienze «capaci di stimolare i ragazzi, far scoprire loro passioni e attitudini nascoste – spiega Valeria Spinelli, che coordina l’organizzazione – sempre accompagnati da istruttori professionisti ed educatori». Un’opportunità di crescita che quest’anno avrà un taglio ambientalista, per portare i ragazzi «alla scoperta del territorio maturando la consapevolezza del rispetto verso di esso», conclude Quaglini, assicurando definitivamente come quest’anno il campus sarà esattamente come sempre.

«Ci preoccupa il futuro della Marna»

Sul futuro, però, si aprono scenari ricchi di dubbi, che riguardano la realizzazione della nuova Marna, previo abbattimento della struttura attuale. Lo stop dell’ammministrazione rispetto all’agibilità «ci sta costringendo a dire i primi no – spiega il presidente del Circolo – e da qui in poi ne diremo sempre di più». Centianaia sono le persone che, per motivi diversi, frequentano la Marna, tra scuole e privati. Le perplessità riguardano «gli anni di transizione in cui di fatto non ci sarà uno spazio alternativo per accogliere un patrimonio ricchissimo fatto di eventi, associazioni, cultura, che rischia di disperdersi. E recuperarlo sarà un processo lungo e difficile». Il rammarico non riguarda solo «il dispiacere per le mancate attività che nella Marna vivono – commenta ancora Quaglini – ma per l’incertezza che c’è rispetto al progetto. Non è stato discusso pubblicamente ancora nulla: non critichiamo le scelte dell’amministrazione, ma noi avevamo fatto delle proposte alternative che non sono state ascoltate. Né siamo stati chiamati al tavolo per condividere una progettualità che va portata avanti tenendo conto delle esigenze di una comunità che per anni abbiamo accolto e che quindi conosciamo». I timori sono molti: «Ci preoccupa, nello stesso tempo, anche il cambio di amministrazione. Per questo chiediamo che non si lasci morire la Marna».

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