GALLARATE – C’è chi le consegna porta a porta solo agli over 65, come Gallarate, e chi ne ha acquistate in numero sufficiente per soddisfare l’esigenza di ciascuna famiglia prima di procedere alla distribuzione, come Cassano Magnago. Le mascherine chirurgiche di Regione Lombardia sono arrivate lunedì 6 aprile sul territorio con un dilemma per ogni sindaco: a chi darle? Perché, essendo 3 milioni di pezzi su una popolazione lombarda di 10 milioni di abitanti, ed essendo state distribuite con un criterio proporzionale rispetto al numero di abitanti, i pezzi consegnati dalla Protezione civile provinciale non sarebbero bastati per fornire ciascuna famiglia di almeno una mascherina. E ogni amministrazione ha deciso per un proprio criterio.
Solo over 65
A Besnate «le mascherine ricevute sono meno della metà dei nuclei familiari besnatesi», fa notare il sindaco Giovanni Corbo: motivo per cui, come in altri comuni, vengono distribuite ai nuclei familiari in cui è presente almeno un over 65. «La distribuzione avverrà sempre attraverso la rete di volontari e la mascherina sarà inserita nella cassetta della posta. Nessuno dovrà entrare in casa per consegnarla». Casorate Sempione, che aveva consegnato un numero considerevole di mascherine realizzate da un’azienda tessile del territorio, ha deciso di destinare le mascherine «alle persone over 65 anni, e, per la quota restante (circa 100 pezzi) alle persone in difficoltà economiche segnalate da Caritas e Servizi sociali». Priorità agli over 65 anche a Oggiona con Santo Stefano, dove l’amministrazione aveva già fornito ad ogni famiglia due mascherine, prima che arrivassero quelle di Regione Lombardia, e a Samarate, dove il sindaco Enrico Puricelli ha ricordato che la mascherina non deve essere percepita come «un’autorizzazione ad uscire di casa». Precedenza agli over 65 anche a Cardano al Campo, dietro presentazione di documento come succede a Gallarate: qui l’amministrazione Colombo aveva inizialmente previsto la distribuzione in sede Prociv, poi ha fatto marcia indietro.
Scelte diverse
A Jerago con Orago sono arrivate 1200 mascherine (a fronte di 2100 nuclei famigliari): è stata compiuta la scelta di distribuirne una per ogni nucleo familiare il cui capofamiglia ha almeno 50 anni. Al lavoro i volontari della Protezione civile, che hanno imbustato le mascherine e “pinzato” un foglio informativo, e stanno battendo tutto il paese per la distribuzione porta a porta. «Simbolica. A ribadire l’importanza della protezione – chiarisce il sindaco Emilio Aliverti – stiamo verificando la possibilità di una fornitura (in tempi rapidi e a prezzi ragionevoli) di mascherine chirurgiche certificate in quantità sufficiente per tutti». A Cavaria con Premezzo l’amministrazione comunale guidata da Franco Zeni aveva già consegnato una decina di giorni fa una mascherina (in tessuto certificato idrorepellente e lavabile) ad ogni cittadino residente, così ha deciso di mettere a disposizione il pacco da 1500 pezzi ricevuto da Regione Lombardia «per i casi di necessità intraospedaliera (dialisi, trasfusioni, pazienti oncologici, ecc.)». Le mascherine potranno essere ritirate in farmacia o al dispensario farmaceutico oppure potranno essere richieste al Centro operativo comunale (C.O.C.). Anche Albizzate ha già completato da un paio di giorni la consegna di una mascherina per ogni famiglia, grazie ad un gruppo di volontari.
Le donazioni
Proseguono intanto i gesti di generosità di imprenditori, associazioni e privati cittadini, per far pervenire il maggior numero di mascherine sul territorio. L’ultimo è quello di un imprenditore di origine cinese, titolare del ristorante Well Sushi a Solbiate Arno (da tempo chiuso nel rispetto dei decreti), che ha donato circa 2000 mascherine ai comuni di Oggiona Santo Stefano, Albizzate, Solbiate Arno e Carnago, mettendole a disposizione dei cittadini anche in alcuni negozi del territorio, nel nome dell’amicizia italo-cinese simboleggiata da una stretta di mano sulla confezione dei dispositivi di protezione.