Fagnano, caro mensa. Solidarietà e progresso: «Aumenti per 50 euro al mese»

FAGNANO OLONA – «A conti fatti, il caro mensa e servizi scolastici, costerà 50 euro in più al mese per le famiglie con un figlio in età scolare». Non si placa la polemica sui rincari del buono pasto, del trasporto scolastico e dei servizi di pre e dopo scuola. E a tirare le somme è il gruppo di minoranza di Solidarietà e progresso.

Il salasso nel piatto dei ragazzi

Le motivazioni fornite da sindaco Marco Baroffio e dal vicesindaco Simona Michelon in merito alla decisione di aumentare le tariffe dei servizi scolastici non hanno convinto i gruppi di minoranza. Che tornano così alla carica e quantificando quanto incideranno gli aumenti sul bilancio delle famiglie di Fagnano con figli che vanno a scuola o alla materna o al nido.

La nota di Solidarietà e progresso, prendendo a campione la famiglia con un solo figlio che va a scuola, fa «i conti della serva». Che ammontano a 50 euro mensili in più che escono per pulmino, pre e dopo scuola e mensa scolastica. Aumenti che in termini percentuali – si legge nella nota – sono nell’ordine di grandezza del «25% in più per il trasporto, 20% di aumento per il doposcuola, 25% per il pre-scuola. Il buono pasto (speriamo caldo) alle scuole primarie e alla scuola dell’infanzia registra un +20% , il costo pasto all’asilo nido +9% , la merendina ai bambini dell’asilo nido +8%». Infine, non rientra tra i servizi scolastici, ma nel bilancio famigliare (di chi ha un caro estinto al cimitero del paese), «i lumini, che aumenteranno del 67% insieme a tanti altri “ritocchi” tariffari».

E proprio sul tema, oltre a un comunicato stampa, Solidarietà e progresso, per voce del suo capogruppo in consiglio Paolo Carlesso ha presentato la richiesta di «convocare urgentemente un tavolo tecnico per parlare dei problemi della mensa e degli aumenti tariffari, al fine di tutelare realmente gli interessi dei cittadini. Al tavolo tecnico dovrebbero partecipare: i capigruppo delle forze politiche in consiglio, gli assessori competenti, il cda di Geasc e i membri della commissione mensa. La questione sta prendendo una piega inaccettabile».

Gli scaldavivande che non scaldano

Nella nota di Solidarietà e progresso poi emerge un ulteriore dettaglio della questione “pasti freddi”: alle Rodari sono presenti ben 3 scaldavivande. Ma di questi, a quanto pare, ne funzionerebbe solo uno. Motivo: la rete elettrica non regge l’utilizzo contemporaneo dei tre strumenti.

Abbiamo assistito – si legge nel comunicato stampa – in questi giorni al goffo e paradossale tentativo della coppia Baroffio-Michelon di erigersi al ruolo di paladini risolutori dei problemi della mensa alle scuole Rodari, con un blitz degno dei migliori agenti del Mossad. La società che ha in appalto il servizio mensa espleta tale compito dal 2014.

Durante l’amministrazione Simonelli, il centrosinistra ha realizzato il nuovo centro cottura e il nuovo refettorio alle scuole Orrù e nella scuola materna Giovanni Paolo II, e ha cercato di potenziare il servizio mensa alle Rodari realizzando un refettorio interno. Con l’arrivo del covid, per evitare sovraffollamenti, lo spazio utilizzato è stato smembrato in due aule didattiche con la conseguente diminuzione degli spazi per la refezione e con il verificarsi di problemi alla rete elettrica interna della scuola, che non ha più supportato l’uso contemporaneo delle 3 “scalda vivande”.

Pasti freddi da un paio d’anni

Sono due anni che i bambini si ritrovano a mangiare il cibo freddo, mettere una pezza temporanea a questa situazione non serve, come non servono i giudizi culinari alla Bruno Barbieri di Masterchef rilasciati dagli esponenti della maggioranza. E’ evidente che attualmente a Bergoro manca una nuova struttura che ospiti la mensa, così come è evidente che la nuova amministrazione, come dichiarato in Consiglio Comunale, non ha intenzione di mettere a bilancio i soldi necessari alla realizzazione di una nuova costruzione perché ha individuato altre priorità per il paese.

Infatti, dopo aver emendato la nostra mozione sulla costruzione di un nuova struttura per il pranzo dei bambini, ha deciso che l’opera fondamentale per Fagnano nell’immediato debba essere il nuovo impianto audio nella sala consiliare (90.000 euro, forse per sentire ancora meglio il vicesindaco Michelon dire “la maggioranza siamo noi e decidiamo noi”?).

Di prioritario c’è poi naturalmente da acquistare l’ex cinema Apollo.

La maggioranza non ha mai avuto interesse a realizzare una nuova area mensa alle Rodari. Infatti, tra i quattro gruppi politici presenti in consiglio è l’unico a non averlo avuto nel programma elettorale, in quel documento che hanno presentato ai cittadini non si spiegava nemmeno che avrebbero aumentato tutte le tariffe, come mai?

I conti della serva

Facendo i conti della serva l’aumento per una famiglia con un figlio che usufruisce di pre-scuola, doposcuola, mensa e trasporto scolastico è di quasi 50 euro al mese. La maggioranza ha deciso che da settembre subiranno grossi aumenti il servizio di trasporto alle primarie +25%, il costo per la frequenza al doposcuola +20% , l’ iscrizione al pre-scuola + 25% , il buono pasto (speriamo caldo) alle scuole primarie e alla scuola dell’infanzia +20% , il costo pasto all’asilo nido +9% , la merendina ai bambini dell’asilo nido +8% ,fino ad arrivare ai lumini del cimitero che aumenteranno del 67% insieme a tanti altri “ritocchi” tariffari.

Questi aumenti generalizzati sono stati decisi prima del “blitz” del 22 novembre e cosa hanno a che fare con la volontà di migliorare il servizio della mensa scolastica? Come verranno spesi? Si chiedono aumenti e non si dice quali saranno gli investimenti (sempre che ci siano), andrebbe fatto il procedimento inverso.

Qualcosa non torna nei racconti di Baroffio e Michelon, sull’argomento mensa e tariffe la maggioranza ci sembra già fin troppo cotta.