Fagnano, caro mensa. Il sindaco: «Macché cresta. I bimbi mangiano pane e acqua»

FAGNANO OLONA – «Non stiamo facendo la cresta alle famiglia fagnanesi. Anzi siamo pronti a investire per avere, nelle mense delle nostre scuole, quella qualità che oggi non c’è. Sappiamo che la scelta di ritoccare le tariffe è impopolare, ma sono dieci anni che i costi sono fermi e da troppo tempo i bambini mangiano pane e acqua».

Difesa, delle scelte fatte. E attacco, sulla poca qualità del cibo. Ma anche per rispondere alle critiche piovute sulle recenti nomine di Greasc e a Forza Italia. «Mi vien da ridere – dice il sindaco Marco Baroffio – quando leggo che a difendere l’ex sindaco Roncari sono proprio coloro che l’hanno fatto cadere. Il partito di Berlusconi a Fagnano dovrebbe cambiare nome e chiamarsi “Forza commissario”». Stoccata quest’ultima infilzata direttamente nel fianco di Giacomo Navarra, attuale guida dei forzisti fagnanesi. Ma andiamo con ordine.

Le scelte impopolari, ma obbligate

Il recente comunicato di Forza Italia su nomine Geasc e aumenti delle tariffe dei servizi scolastici ha sollevato un polverone. Davanti al quale il sindaco Marco Baroffio, insieme al suo vice e assessore con delega a Geasc Simona Michelon, convoca una conferenza stampa (giovedì 2 dicembre) e sceglie di ribattere punto su punto. Senza sottrarsi alla polemica, senza nascondere i problemi «che ci sono e abbiamo toccato anche con noi mano» e togliendosi un qualche sassolino dalle scarpa.

«Sono anni che esiste il problema mensa alle Rodari – dice il primo cittadino – e si tratta di criticità qualitative, organizzative e logistiche. Per questo scegliere di realizzare subito un nuovo refettorio potrebbe non essere la scelta giusta e nemmeno risolutiva». Questa la premessa alla quale aggiunge insieme a Simona Michelon: «Aumentare le tariffe è una scelta impopolare. Siamo Fagnano però, non ha intenzione di accantonare i problemi come è stato fatto in passato. Li vogliamo affrontare e risolvere. E’ chiaro che chiediamo alle famiglie un sacrificio, ma non stiamo né speculando né facendo la cresta. Vogliamo, per rispetto dei bambini, aumentare la qualità del servizio. E i costi aggiuntivi non ricadranno solo sui cittadini. Il Comune sotto questo profilo è pronto a destinare soldi per migliorare la qualità e anche l’organizzazione. Ad esempio, stiamo valutando di potenziare il personale addetto al servizio mensa».

Insomma, calma e gesso. Baroffio prima vuole avere sul tavolo tutti i tasselli del mosaico. «E non stiamo certo fermi – continua – nei giorni scorsi abbiamo, a sorpresa, siamo andati a testare il servizio, abbiamo mangiato con gli alunni e sentito anche i loro commenti. E devo dire che bambini e famiglie hanno ragione a lamentarsi».

Quindi?

Gli aumenti entreranno in vigore a settembre. «Ma prima del nuovo anno vogliamo già mettere in campo alcune soluzioni – dicono Baroffio e Michelon – con Geasc e l’azienda che si occupa dei pasti abbiamo già fissato un incontro e stiamo impostando un discorso su come migliorare fin da subito il servizio. Inoltre stiamo anche analizzando il capitolato e se tutto quanto scritto è rispettato. Ai genitori diciamo di segnalarci i disservizi, perché i problemi principali li abbiamo alle Rodari, ma anche alle scuole Orrù, dove c’è un centro cottura ci sono alcune cose da sistemare».

Niente “trombati” in Geasc

A “fine pasto”, Baroffio ha poi servito la portata politica. Tornando sulle recenti nomine di Geasc, ma anche sulla visione generale relativa all’ex partecipata del Comune. «Primo sulla questione mense abbiamo subito fatto pressioni a Geasc affinché si muova con la ditta che si occupa dei pasti. Secondo, per Siamo Fagnano, l’azienda speciale che gestisce soldi pubblici non è il cimitero dei candidati trombati alle elezioni amministrative com’è avvenuto in passato. Noi crediamo che il cda abbia un ruolo strategico e che debba essere composto da persone che abbiano competenze, che sappiamo cosa stanno gestendo, di cosa stanno parlando e che siano concrete».

Caratteristiche ritrovate nel sindaco nel trio del nuovo cda. «Perché è vero – continua Baroffio – che non abbiamo ascoltato le minoranze. Abbiamo scelto di ascoltare tutto il paese e di chiedere a chi reputava di avere gli skill di presentare la propria candidatura. Poi abbiamo fatto i colloqui e le risposte che ci hanno convinto sono state quelle di Samuele Macchi, Valeria Medde e Gaia Viperino».

Si narra, infatti, che nei colloqui tra candidati, sindaco, vicesindaco e segretario comunale, ci sia stato chi alla domanda “Perché hai presentato la candidatura?”, abbia risposto: “Perché me l’ha detto un mio amico” (risposta in perfetto stile Checco Zalone) e chi, invece ha sostenuto di “voler fare beneficenza“. Il sindaco sulla questione non entra nel dettaglio. Anche se con eleganza ha confermato: «Diciamo che ci sono stati candidati che hanno dato motivazioni evasive e poco attinenti alla questione».

Forza Commissario

L’ultima battuta è dedicata a Forza Italia e al suo commissario. «Ho letto il comunicato in cui hanno criticato nomine di Geasc e gli aumenti dei servizi. E nel quale hanno parlato dell’operato dell’ex sindaco Roncari. A quel punto mi sono messo a ridere, poiché hanno difeso il sindaco che loro stessi hanno contribuito a far cadere prima della fine del mandato. Direi che forse il nome giusto per quel partito dovrebbe essere Forza Commissario e non Forza Italia».

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