Caldo torrido padano, siamo all’apice. Ma i temporali non prima di martedì 

Meteo caldo torrido Lombardia

L’analisi del Centro Meteorologico Lombardo:

L’Estate 2022, quale insaziabile canaglia erede d’un semestre inverno-primaverile oltremodo arido, ha deciso di ritoccare al rialzo l’asticella del disagio.

Con le fauci sbalordite dall’arsura, e le balle impiccate a guisa di due caciocavalli, assistiamo esausti alle più disparate conseguenze di questa estenuante caldazza, così intensa e persistente da provocare persino lo scioglimento delle Camere.

Termicamente parlando, stiamo procedendo risoluti ai livelli del mefistofelico luglio 2015, attuale stato dell’arte della canicola per il mese in corso. Ve lo ricordate? Magra consolazione, a questo giro l’umidità è straordinariamente più bassa, fattore che – unito a una provvidenziale ventilazione, vivace anche nelle ore serali – mitiga il disagio in modo apprezzabile.

Non tutto il male vien per nuocere, insomma. L’assenza perdurante di correnti dai quadranti meridionali, con terreni in deficit pluviometrico eccezionale, è garanzia di un contesto asciutto nei medio-bassi strati, con afa marginale e cieli azzurri, così splendidi insolitamente tersi, a tratti quarsi. A Don Lisander piace questo elemento.

Ora: quello che potrebbe apparire un dettaglio coreografico è invece LA differenza tra “patire il caldo” e “schiattare di caldo”. Un basso tasso d’umidità padana (nelle ore centro-pomeridiane uscilla tra il 25% e il 40% – tutti i dati qui: https://cml.to/realtime) consente ai nostri sistemi di termoregolazione di funzionare al meglio. Si suda come delle capre tibetane e si beve come dei cammelli, ma si compensa d’evaporazione.

Con la giornata di oggi, venerdì 22 luglio 2022 (immagine satellitare allegata, fonte NASA/Modis), abbiamo toccato l’apice di questo caldo torrido padano, dove la parola “torrido” va intesa nella sua accezione squisitamente scientifica e non giornalistica, ossia caldo “secco”, “arido”. Nei prossimi giorni le condizioni andranno leggermente migliorando, ma – almeno in pianura – non dobbiamo attenderci cambiamenti netti da un punto di vista percettivo. Spieghiamo il motivo.

Un temporaneo arretramento meridionale dell’Anticiclone delle Azzorre consentirà l’ingresso di correnti più fresche (si fa per dire) e soprattutto più umide alle nostre umili latitudini, con ripetute occasioni di temporali sparsi sulle Alpi e un leggero rientro delle temperature massime anche lontano dai monti.

Il percorso verso un clima meno disgraziato sarà dunque una transizione più che altro igrometrica, giacché a valori numericamente più bassi al termometro s’accompagnerà un tasso d’umidità superiore. Dal momento che, a livello percettivo, 32-33-34°C umidi non sono più desiderabili di 36-37-38°C secchi, cambia sì il numerino all’almanacco, ma la minestra (ascellare) resta invariata nella sostanza.

Parziale eccezione può esser fatta per il comparto alpino e prealpino-pedemontano, settori che per primi beneficeranno della ricaduta d’aria più “fresca” in seno ai trenini temporaleschi che andranno a visitare a più riprese i nostri crinali confinali.

Già da questa sera/notte fiorirà qualche audace cumulonembo tra Biellese, VCO, Canton Ticino ci farà ciao come le caprette ad Heidi, lambendo forse le aree lombarde prospicienti (Varesotto?) in extrema ratio.

Sabato pomeriggio sarà il turno delle Retiche Valtellinesi, con qualche cella sparsa a disturbare le escursioni.

La successiva ondulazione foriera di possibili precipitazioni a ridosso del rilievi è attesa nella notte tra lunedì 25 e martedì 26, occasione in cui è ipotizzabile (ma poco probabile) un moderato coinvolgimento delle pedemontane e forse forse – teniamola d’occhio!!! – anche delle pianure lombarde entro martedì mattina.

Ecco: non vogliamo dispensare illusioni, tuttavia se proprio non ne potete più e avete spasmodica necessità di una luce in fondo al tunnel, ecco sappiate che la prima occasione padana per bagnare le polveri sahariane (e sollazzarsi con la pornografia dei tuoni) è attesa per l’alba di martedì 26. Quella successiva è stimabile entro la serata di giovedì 28.

Sia ben chiaro: qualsiasi eventuale precipitazione padana nei prossimi giorni NON porterà una variazione netta nel contesto termico generale, se non effimera nella finestra dell’evento. Aumenta l’instabilità, certamente sì, ma non cambia l’impianto barico generale, che continuerà a vedere il Sud Europa (Nord Italia incluso) in mano a una prevalente protezione anticiclonica, con temperature superiori alla media a tempo indeterminato. Per capirci: liberi dalle nubi si possono comunque avvicinare i 33-34°C. E’ il boia che si beve un drink, ma senza appoggiare la frusta.

In ultimo, un appunto meteo-tecnico. E’ luogo comune che, allo scricchiolare di una lunga ed intensa onda calda estiva, si debbano patire i peggio disastri temporaleschi. Non è così, dipende. L’intensità dei temporali è sempre e comunque in mano al tipo di Circolazione Generale: fenomeni forti necessitano di opportuni incastri e contrasti, di correnti in quota e nei bassi strati che siano favorevoli in tal senso, condizioni che – allo stato attuale – non sembrano affatto scontate, anzi. Per il momento i territori a sud delle Alpi difficilmente verranno sollecitati da ondulazioni perturbate incisive. Ciò è una buona notizia per quanto riguarda i potenziali danni (grandine, vento, etc.), mentre è una cattiva notizia per quanto concerne la perdurante crisi pluviometrica, destinata a proseguire sine die.

Ad ogni modo, se non evaporiamo prima, sarà nostra premura avvisarvi qualora spuntasse all’orizzonte una situazione critica in merito.

Nella migliore delle ipotesi dovremo aggrapparci ad espedienti sinottici di seconda o terza mano, sperando in qualche provvidenziale scappatella nord-atlantica a ridosso della Francia, in grado di stimolare qualche temporale di calore, per definizione più probabile a ridosso dei rilievi, molto meno al piano.

L’unica certezza che ci rimane è l’inclinazione dell’asse terrestre: calendario alla mano, il Solstizio d’Estate è alle spalle da un mese, abbiamo già perso quasi tre quarti d’ora di luce, agosto è alle porte, settembre è lì dietro l’angolo e tra soli cinque mesi è Natale (!!), caminetto acceso e copertina di lana. Ma ci pensate?!? Pazzesco.

Caro tempus, vedi di fugit in fretta… che siamo cotti abbastanza.

ANALISI SINOTTICA

L’Anticiclone sub-tropicale proseguirà ad avvolgere gran parte del Mediterraneo, mentre infiltrazioni d’aria più fresca legate a strutture depressionarie sull’Europa nord-occidentale incominceranno ad arrecare fenomeni di instabilità a ridosso dei rilievi.

Il campo termico si manterrà decisamente oltre la media stagionale, con punte anche attorno ai 38/39°C.

Venerdì 22 luglio 2022

Tempo Previsto: Cielo sereno o poco nuvoloso su tutta la regione. Nel pomeriggio intensificazione della nuvolosità lungo i rilievi, con qualche temporale non escluso tra il Canton Ticino ed il varesotto.
Temperature: minime stazionarie, tra 22/25°C, fino a 27°C nei grandi centri urbani;
massime stazionarie, tra 35/38°C, con qualche punta a 39°C sulla bassa pianura.
Venti: al piano per tutto il giorno deboli brezze. Dalla serata, su Lomellina e Pavese, tendenza a disporsi dai quadranti meridionali e a rinforzare.

Sabato 23 luglio 2022

Tempo Previsto: Tempo stabile e prevalentemente assolato, seppur con velature di passaggio. Nel pomeriggio attività cumuliforme a ridosso dei rilievi, con isolati temporali non esclusi.
Temperature: minime stazionarie, tra 23/26°C, fino a 28°C nei grandi centri urbani;
massime stazionarie, tra 35/38°C, fino a 39°C sulla bassa pianura.
Venti: deboli variabili, con qualche rinforzo da SW tra pomeriggio e sera sulla pianura occidentale.

Domenica 24 luglio 2022

Tempo Previsto: Cielo poco nuvoloso o velato su tutta la regione. Sviluppo di nuvolosità cumuliforme lungo i rilievi, più consistenti su Alta Valtellina, Valchiavenna e Prealpi Orobiche, ove non si escludono locali temporali.
Temperature: minime stazionarie, tra 23/26°C, fino a 28°C nei grandi centri urbani;
massime stazionarie, tra 35/38°C.
Venti: deboli variabili, al più occidentali.

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