Multe in via Roma a Busto: Fiore prepara un’interrogazione, Porfidio alle vie legali

BUSTO ARSIZIO – Il caso delle multe ai disabili per il passaggio nella ZTL di via Roma, sollevato dall’ex consigliere Audio Porfidio, finirà per essere discusso nei palazzi della politica bustocca. Il consigliere di Popolo Riforme e Libertà Emanuele Fiore è pronto infatti a presentare un’interrogazione all’assessore alla mobilità Salvatore Loschiavo, per capire «come mai il Comune non si sia adeguato alla sentenza della Cassazione del 2017», che aveva dato ragione a Porfidio dichiarando illegittime le multe con la telecamera ai danni degli automobilisti muniti di regolare contrassegno speciale per i disabili, ma anche «quanti verbali sono stati staccati in questi anni per l’accesso in via Roma».

Fiore per la retromarcia

Il consigliere Fiore fa notare che «sarebbe grave se il Comune non si fosse adeguato alla sentenza», ma si scaglia anche contro «l’obbligo di comunicazione» del passaggio nella ZTL (segnalato sui cartelli posti all’ingresso di via Roma), che «imporrebbe ai cittadini di fare ricorso, cosa che in pochi poi fanno, o di chiedere l’annullamento della sanzione in autotutela, opzione che probabilmente in pochi conoscono». Una procedura «che di certo non va incontro ai cittadini più fragili» e che per l’esponente del gruppo PRL potrebbe essere «evitata semplicemente togliendo quel cartello».

Porfidio all’attacco

In attesa dell’interrogazione, nemmeno Audio Porfidio intende mollare la presa sul caso. E lo fa rivolgendosi ad un legale, l’avvocato Daniela D’Emilio, che a nome suo e della figlia (multata due volte per l’accesso non autorizzato nella ZTL di via Roma) ha scritto una lettera all’amministrazione comunale in cui arriva a chiedere «le dimissioni» dell’assessore Loschiavo, che non sarebbe «in grado di dare soluzione a minime esigenze degli utenti della strada, evitando di obbligarli a tutelarsi ed anzi accanendosi verso di loro senza alcuna misura». Nella missiva, che contesta il meccanismo di comunicazione del transito nella ZTL di via Roma, si richiama alla “piattaforma unica nazionale dei contrassegni invalidi”, che permetterebbe al Comune di «verificare telematicamente e in tempo reale la presenza nel database della targa associata ad un contrassegno e, dunque, non attivare la procedura sanzionatoria in caso di ingresso nelle rispettive ZTL», ma che «colpevolmente non pare essere stato recepito dall’amministrazione di Busto Arsizio». Alla quale viene rinfacciata anche «una condotta come minimo “singolare” e a dir poco sospetta poiché ha proceduto alla notifica di contravvenzioni illegittime ben conoscendo la loro illegittimità». Insomma, la “crociata” di Porfidio non finisce qui.

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