Un naufragio in musica: Claudio Bossi “torna” sul Titanic con un nuovo libro

OGGIONA CON SANTO STEFANOClaudio Bossi torna ad occuparsi del Titanic. Lo scrittore e storico di Oggiona con Santo Stefano (nella foto insieme alla copertina del volume) “sale” nuovamente a bordo del transatlantico più famoso della storia, per narrare questa volta l’aspetto della musica che veniva suonata – anche dopo l’urto con l’iceberg – sulla nave. “L’orchestrina continuò a suonare” è il titolo del nuovo libro di Bossi, scritto insieme a Daniela Rota, che viene pubblicato proprio in occasione dei 110 anni dal naufragio, un anniversario che ricorrerà il 14 e 15 aprile.

Un naufragio in musica

La tragedia del Titanic continua dunque ad interessare il grande pubblico a 110 anni esatti di distanza dal naufragio datato 14 e 15 aprile 1912, che avvenne pochi giorni dopo la partenza da Southampton in Inghilterra. In vista dell’anniversario è stato pubblicato un nuovo volume dedicato al transatlantico, dal titolo “L’orchestrina continuò a suonare – Musica e musicisti a bordo del Titanic”. Un testo edito dalla Libreria Musicale Italiana, che porta la firma di Claudio Bossi e Daniela Rota. Un nuovo avvincente resoconto della storia del Titanic raccontata attraverso la musica. Il caso ha voluto infatti che lo storico del Titanic (amante della musica) Claudio Bossi e la storica della musica (appassionata del Titanic) Daniela Rota si siano incontrati e abbiano deciso di unire le loro forze per esplorare insieme, da angolazioni diverse ma complementari, il microcosmo conviviale e musicale della “nave dei sogni”. Questo libro è il frutto della loro collaborazione.

La musica a bordo

«Un volume – dice Claudio Bossi – che ci catapulta, con un sottofondo fatto di suoni atmosferici, alle 23:39 esatte del 14 aprile 1912, quando l’equipaggio avvistò la punta dell’iceberg che sarà fatale. Il panico lo si intuisce dalle parole dell’ufficiale di turno in plancia, si impossessa di chi potrebbe ancora fare qualcosa per evitare il disastro; ma bisogna aspettare qualche attimo prima che si verifichi l’impatto tra la fiancata della nave e l’estremità dell’iceberg. Il resto, che durerà poco meno di tre ore, ve lo lasciamo immaginare». “L’orchestrina continuò a suonare” è indubbiamente un saggio storico, ma è scritto dai due autori con penna leggera, e si legge come se fosse un romanzo. Dopo qualche pagina, il lettore si ritroverà a bordo della nave dei sogni e rivivrà, uno dopo l’altro, quei famosi quattro fatidici giorni di vita del Titanic, idealmente cullato dal sottofondo della musica che vi veniva suonata un po’ dappertutto, negli opulenti saloni della prima classe, così come nel salone di seconda e nella sala comune di terza classe, prima di pranzo, all’ora del tè, o subito dopo cena.

Le note fino alla fine

Nel testo storia e musica si intrecciano e si scambiano. «Compaiono anche la celebre nave e la vita a bordo, rievocando l’atmosfera conviviale e gioiosa in cui si svolse la crociera inaugurale del transatlantico più grande e più lussuoso che fosse mai stato costruito, atmosfera di cui la musica fu parte essenziale – continua Bossi – troverete poi dettagli taglienti: contratti da fame per i musicisti, una compagnia di navigazione che fatturerà ai parenti il prezzo delle divise. E poi le testimonianze degli scampati alla catastrofe che omaggiarono quell’orchestrina del Titanic, che continuò a intonare un ragtime sino quasi al momento dell’inabissamento totale, nel diaframma infinitesimale di tempo che separa la terra e l’acqua, la vita e la morte». Un libro che vuole essere un commovente omaggio a tutti gli uomini, donne e bambini che hanno ascoltato l’ultima musica suonata a bordo della celebre nave e alle persone scomparse. Il tutto arricchito dalle biografie degli otto orchestrali.

L’esperto del Titanic

Nella lettura del testo i lettori potranno conoscere il repertorio, a metà strada tra classico e leggero, suonato a bordo durante la navigazione e immedesimarsi nelle condizioni di lavoro degli otto musicisti del Titanic, entrati nella storia e nella leggenda per essere eroicamente rimasti al loro posto, a suonare mentre la nave affondava, per evitare che il panico e il terrore si impadronissero dei passeggeri rimasti a bordo. Per Claudio Bossi è solo l’ennesimo volume dedicato alla nave: lo storico di Oggiona è considerato tra i massimi esperti internazionali in materia di Titanic. Dal 2001 il frutto della sua ricerca viene pubblicato e costantemente aggiornato sulle pagine del sito www.titanicdiclaudiobossi.com, che registra una media di mille visitatori al giorno. È stato più volte ospite e consulente di trasmissioni radiofoniche e televisive ed è spesso invitato a tenere conferenze sull’argomento sia in Italia che all’estero.