Nel 2021 chiusi 20 sportelli bancari nel varesotto. First Cisl: «Una rete per il Pnrr»

VARESE – La First Cisl dei Laghi, sindacato dei lavoratori del settore banca e assicurazioni, fa il punto della situazione sul mondo del credito in provincia di Varese, partendo dai dati del 2021, che hanno confermato il trend degli scorsi anni con circa 20 chiusure di sportelli bancari sul territorio. Ma all’orizzonte c’è il Pnrr: l’occasione secondo la First per passare dalle riduzioni agli investimenti, a favore di tutto il tessuto produttivo. Un percorso che necessiterà di nuove professionalità: ma servirà prima di tutto un gioco di squadra.

Venti sportelli in meno

Ad illustrare lo stato dell’arte e le prospettive future del settore sono stati oggi, 25 febbraio, il responsabile comunicazione di First Cisl dei Laghi Gianni Vernocchi e il segretario generale Alberto Broggi (nella foto). Il primo dato che balza all’occhio è quello delle chiusure delle filiali sul territorio: nel 2021 sono stati una ventina gli sportelli bancari a cessare l’attività in provincia di Varese. Un dato sostanzialmente in linea con quello degli anni precedenti, a conferma di un trend di riduzione della presenza delle banche a livello locale che prosegue ormai da una decina d’anni. Le chiusure non hanno riguardato solo i grandi centri, ma anche i comuni più piccoli. «Ci preoccupa il fenomeno della desertificazione bancaria – ha detto Broggi – con diversi centri che non hanno più una banca, e i clienti devono spostarsi nei comuni vicini».

Le prospettive per il 2022

E per l’anno in corso ci si attende una situazione peggiore. «I numeri del 2022 saranno più marcati – continua il segretario Broggi – in particolare è allarmante l’operazione annunciata da indiscrezioni tra Unicredit e Banco Bpm: in provincia di Varese in quasi tutti i paesi ci sono filiali di entrambi i gruppi». Qualche preoccupazione in meno invece per quanto riguarda Bper, che assorbirà Carige: in questo caso le sovrapposizioni sono relative a solo due sportelli in provincia. A fine anno poi ci sarà anche l’aggregazione con la Banca popolare di Sondrio. A questo quadro si aggiunge il piano industriale di Banca Intesa, che a livello nazionale ha previsto per il 2022 la chiusura di oltre 1000 sportelli.

Un tavolo per il Pnrr

In questo scenario che desta più di una preoccupazione si inserisce però uno spiraglio positivo, portato dal Pnrr. La First Cisl dei Laghi guarda con interesse e fiducia ai fondi europei in arrivo, che potranno sostenere anche questo settore. «Dopo anni di riduzioni e chiusure ora con il Pnrr per la prima volta si parla di investimenti – commenta Gianni Vernocchi – ma servirà uno sforzo per coordinare banche, associazioni di categoria, commercianti e istituzioni affinché si istituisca un tavolo provinciale per utilizzare al meglio il piano europeo». Lo sguardo va anche oltre confine, alla vicina Svizzera. «Dovremo parlare anche col Canton Ticino, che ha il suo piano. I legami sono molto intensi tra i nostri territori: bisogna mettere insieme i due piani, con un’azione transfrontaliera in particolare sul tema della formazione».

Le banche per le imprese

Per la First Cisl dei Laghi il Pnrr potrà aiutare le banche nel percorso di sostegno alle imprese lungo il percorso della transizione ecologica e digitale. «Le risorse saranno utili per formare le professionalità che dovranno guidare la riconversione che ci sarà nei prossimi anni – sottolinea Vernocchi – le banche dovranno dare un contributo ad aiutare i processi di ristrutturazione aziendale». Per fare questo serviranno appunto addetti sempre più formati ed esperti: dei veri consulenti a 360 gradi. «Questa formazione la possono fare le nostre università italiane e quelle svizzere». Il futuro dunque sarà all’insegna di nuove professionalità nelle banche: sempre meno personale per gli sportelli, con la crescita dell’homebanking, e più consulenti dedicati al mondo dell’impresa.