Senza Reyes la coperta è corta. La OJM riflette su Pesaro per battere Trieste

Openjobmetis Varese sconfitta Pesaro
Justin Reyes

VARESE – La sconfitta di Pesaro ha fatto tornare tutti con i piedi per terra. I miracoli nello sport accadono, certo, ma non nella maggioranza dei casi. Nessun dramma, beninteso, un k.o. alla Vitigrifo Arena può sempre starci. Piuttosto si tratta di un ritorno alla realtà. E la realtà dice che giocare con 4 americani (di cui uno “di complemento”) in questa serie A è difficilissimo.

L’assenza di Justin Reyes

E’ vero, Justin Reyes (nella foto Alberto Ossola/Pallacanestro Varese) era già stato assente contro Scafati, Treviso e Virtus Bologna, ma la sua assenza è pesata soprattutto a Pesaro. Troppo importante l’ala portoricana per dare fisicità, atletismo e per assortire i quintetti a seconda delle situazioni. Senza Reyes la coperta è corta, perché tocca a Johnson fare il boia e l’impiccato tra i ruoli di “terzino” e di “bomber” (ci si passi la metafora calcistica). I 22’ di Justin a Pesaro sono stati spacchettati quasi matematicamente tra Librizzi, Ferrero e Virginio (12’, 8’ e 1’), ma senza che ci sia stato un sostituto di ruolo.

Mercato o non mercato?

Al di là della sentenza BAT per le spettanze arretrate di Tepic (dovrebbero essere saldata in settimana), la questione mercato torna prepotentemente d’attualità dopo Pesaro. Dirigenti e staff tecnico volevano la prova del campo e l’hanno avuta. La Openjobmetis riesce a mantenere le sue caratteristiche di gioco, ma senza Reyes va decisamente “fuori asse”. Durante l’estate, quando è stata allestita la squadra, era chiaro che ci sarebbe stato un mix di scommesse, di necessità e di opportunità. E anche di rischi, come il 5+5. In attesa dell’auspicato closing con il Pelligra Group, molte scelte erano state dettate da valutazioni economiche. Ora però, con il boccone prelibato della Final Eight di Coppa Italia lì a due passi, la riflessione sul mercato torna d’attualità. Soprattutto se il supporting cast cicca la prova del nove.

Quel maledetto secondo quarto

La Openjobmetis mantiene sostanzialmente le proprie caratteristiche di gioco (93 punti segnati contro i 91.9 di media, comunque 70 prodotti soltanto dal trio Brown-Johnson-Ross), ma il secondo quarto è il peggiore di tutto il suo campionato (32-17 il parziale per la Carpegna Prosciutto). Due quarti sono in parità (27-27 il primo e 19-19 il quarto), il terzo è quello della rimonta (30-23 per i biancorossi). Come fatto rilevare da Matt Brase in conferenza stampa è nel secondo quarto che si decide la partita. Certo, nel finale a Varese rimane il colpo in canna che le impedisce lo scippo (tripla sul ferro di De Nicolao, passi a Caruso e tiro di Willie che non va a segno, peraltro in due azioni condizionate dai fischi dubbi), però è palese che la sconfitta arrivi nei secondi 10’.

Le statistiche della Openjobmetis a Pesaro

La Openjobmetis vista a Pesaro è una squadra con meno equilibrio del solito. Sono 45 i tiri da 3 (18 segnati), più del doppio di quelli presi da 2 (18, 9 imbucati), che rappresentano il nuovo primato stagionale (ad un passo dal record societario delle 19 bombe realizzate). I dati dicono che sono state le conclusioni pesanti di Brown (nuovo career high in Italia) e di Johnson (ben 8, anche qui primato stagionale e a due passi dalle 10 di Delonte Holland nel 2007/2008) a riportare Varese a contatto. A pesare in negativo è il saldo tra palle recuperate (3) e palle perse (15, 8 solo tra Ross e Woldetensae) e gli 11 rimbalzi in attacco concessi ai lunghi e mezzi lunghi di casa. Questi gao hanno generato gli 11 tiri in più presi da Pesaro (74 contro 63), pur contro la squadra più prolifica del campionato (688 tiri totali tentati, una media di 68.8 a match per i biancorossi). L’ennesimo centello subito fa della Openjobmetis la squadra con il miglior attacco (92 punti segnati), ma anche con la peggior difesa (91.2 a gara) di LBA. E quest’ultima voce è un dato che deve essere sicuramente migliorato per se si vogliono le prestazioni. I varesini sono anche la squadra che subisce più falli (22.5 a partita), che tira meglio da 2 (57.3%), sono secondi negli assist (18) e terzi per valutazione (98.3).

Next stop Trieste

La partita di domenica a Masnago contro Trieste (palla a due ore 18) è di quelle da non sbagliare per mantenere intatto il sogno della Final Eight di Coppa Italia. Un successo a Pesaro, visti anche i risultati in contemporanea, avrebbe portato la Openjobmetis con un piede e trequarti a Torino. Ora c’è da faticare, tenuto conto che il calendario proporrà poi il 26 dicembre il derby al Forum e il 2 gennaio l’arrivo a “Lino Oldrini” della terza forza Tortona. Trieste è reduce da una brutta sconfitta interna contro Brindisi. Varese dovrà però migliorare scelte di gioco, difesa e impatto del supporting cast, così come dovrà limitare i momenti di down e le palle perse se vorrà intascare un importantissimo referto rosa che eviti il terzo k.o. consecutivo e che la tenga in corsa per la Final Eight.

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