IL PAGELLONE SERIE A: “Mandzukic il martello, Di Francesco e la Roma floppissimi”

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10 Mandzukic

E’ l’emblema della Juventus dei record. L’attaccante che chiunque vorrebbe per amico e mai come avversario. Corre, lotta come un dannato, rincorre gli avversari nella propria metacampo con la bava alla bocca e fa pure gol. Corsa e martello per “Marione” l’universale che fa a sportellate e ammazza le grandi

9 Zapata

Che tripletta a Udine per il centravanti dell’Atalanta. Felpato, cattivo, ma sempre pronto alla zampata vincente. E’ la faccia cattiva e letale dell’Atalanta di Gasperini. Che Zapata sulla testa dei friulani

8 Donnarumma

Per una sera non chiamatelo né “Donnarumba”, né “Paperumma”. Gli epiteti sfottò che si era conquistato sul campo con merito sono volati via alla velocità della luce, con la stessa rapidità con cui d’istinto ha tolto il pallone da sotto la traversa “saettato” da Iago Falque. Strepitoso anche sulla martellata angolatissima di Belotti. Un gattone potente e rapido che ha blindato la porta con balzi prodigiosi

7 Mazzarri

Si è inventato una linea difensiva con ripescati e sconosciuti degna della linea “Maginot”. Una trincea quasi insuperabile e quando non ci arriva la retroguardia ci pensa Sirigu ad allontanare brutti fantasmi

6 Cagliari

Una menzione non può mancare per chi pareggia una gara già persa all’ultimo respiro in 11 contro 9. Roba da Guinness dei primati, anche se è stata grande la complicità degli avversari

5 Prandelli

Un brodino per l’ex allenatore della nazionale che non vince all’esordio contro la Spal, ma che almeno non perde. Accolto come un Imperatore, Cesare, al momento deve preoccuparsi principalmente di sfatare la maledizione di chi ha guidato malamente la nazionale al mondiale. Un fantasma che ha già mietuto la vittima Ventura

4 Spalletti

La sua Inter aveva giocato una grande prima parte di gara, ma poi colto da “fenomenite acuta”, il Toto Cutugno delle Panchine, ha deciso che era arrivato il tempo di rivoluzionare il proprio sistema di gioco. Un casino disordinato che ha portato Cancelo a “maramaldeggiare” sulla fascia, cosa che non aveva fatto fino a quel momento. Conseguenza? Gol della Juve e sconfitta già scritta

3 Cutrone

Fallisce un gol pazzesco che ancora grida vendetta. Da uno come lui non te lo aspetti proprio. Un gol che pesa tantissimo anche sulle ambizioni del Milan in ottica di quarto posto

2 Roma

Una squadra che riesce nell’impresa favolosa di farsi riprendere al 95′, in doppia superiorità numerica, merita di essere spernacchiata da tutte le tifoserie italiane. Un’impresa epica che purtroppo non è neppure unica nella stagione da incubo della squadra giallorossa. Tra Chievo, Bologna, Udinese, Cagliari, Spal, Atalanta, non proprio avversarie da far tremare i polsi, la Roma ha conquistato la bellezza di tre punti. Inadeguati

1 Di Francesco

Non ha alzato mai un trofeo al cielo; prima di arrivare alla Roma aveva assaggiato le piazze di Lecce, Pescara, Sassuolo, non proprio l’Università del Calcio, eppure non lo si può mai mettere in discussione perchè il professor Eusebio sennò se la prende. La fase difensiva è scriteriata, l’attenzione della sua squadra è la stessa che ci mette un bambino di 8 anni se gli chiedessero di studiare un libro di matematica applicata al 10 di agosto in riva al mare. Sugli angoli avversari, nonostante i colossi in rosa, la Roma è una delle squadre più friabili in assoluto, ma il professor Di Fra nicchia. Carattere e personalità sono ingredienti inesistenti da queste parti. E poi, professor Di Fra, come si fa a prendere un gol in 11 contro 9?

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