Palaghiaccio, per la pista provvisoria c’è il bando “ter”. E spunta l’operatore privato

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VARESE – La pista provvisoria si farà, ma non con fondi stanziati da Palazzo Estense. L’intervento sarà a carico del privato. Privato che pare aver dato un segnale di disponibilità dal momento che, con l’emendamento Cipolat, è stata riproposta la via del bando, già andato deserto per due volte. Ma andiamo con ordine.

Doppio emendamento sulla pista del ghiaccio

E’ ancora il palaghiaccio e la pista provvisoria all’antistadio a tenere banco nel consiglio comunale di ieri sera (lunedì 29 marzo). Con ben due emendamenti. Il primo proposto dal consigliere dem e presidente del commissione Sport e Ambiente Paolo Cipolat e l’altro sottoscritto da tutti i gruppi di minoranza. Stesso argomento, strade differenti. E anche esiti opposti: approvata quella di Cipolat e bocciata quella delle minoranze. Con un passo avanti. Piccolo al momento. E che solo nelle prossime settimane si vedrà se sarà anche significativo per dare un’alternativa alle società varesine del mondo del ghiaccio.

La proposta Cipolat

E’ stato il consigliere Cipolat a presentare l’emendamento al Dup (Documento Unico di Programmazione) in merito alla pista provvisoria da realizzare nell’area dell’antistadio. Documento che rafforza quanto già comunicato durante l’ultima Commissione congiunta Sport e Lavori pubblici dal sindaco Galimberti e dagli assessori Civati e De Simone. Cipolat nel leggere il dispositivo a parlato di «proposte di iniziativa privata per l’affidamento in concessione pluriennale, in funzione dell’ammortamento dei relativi investimenti, per l’installazione di strutture sportive polivalenti di carattere anche non definitivo o rimovibili (pista ghiaccio, piattaforma polivalente, campi gioco paddle, ecc.) e relative infrastrutture di servizio».

E aggiunto, supportato anche dall’intervento dell’assessore De Simone,:  «Questa previsione arriva in seguito alla manifestazione d’interesse presentata da un soggetto privato che ha comunicato la volontà di realizzare la pista, in linea con il precedente avviso del Comune. Questa strada dunque sembra preferibile a qualsiasi altra alternativa. Con tale soluzione, infatti, la città avrà una pista temporanea per tutto il periodo in cui si svolgeranno i cantieri del nuovo Palaghiaccio (14 mesi), e dunque per consentire agli atleti di allenarsi. Un’operazione che non peserebbe dunque sui soldi pubblici, in particolare in questo momento in cui ci sono tante priorità legate alla pandemia».

L’emendamento delle minoranze

A introdurre la posizione delle opposizioni è stato il leghista Fabio Binelli in risposta all’intervento di Cipolat: «Non è vero che le dimensioni della pista provvisoria non siano importanti. Del resto lo hanno spiegato proprio le società sportive. Qualora la pista non risponda alle esigenze dimensionali di chi si allena, sarebbe una struttura inutile». Insomma se pista deve essere, deve esser realizzata con tutti i crismi. E sul terzo tentativo? «I primi due – ha continuità Binelli – sono stati un fallimento. Non vorrei che la riapertura del bando sia il tentativo di non affrontare un problema che, come abbiamo visto e sentito, purtroppo è molto serio e urgente».

L’emendamento delle minoranze è stato di tutt’altro tenore. A presentarlo è stato proprio Fabio Binelli: «Chiediamo che l’amministrazione metta a disposizione le risorse economiche per realizzare la pista, in modo tale che, qualora dovesse fallire anche il terzo bando, la pista potrà essere comunque realizzata. Ci sono del resto interventi meno prioritari della realizzazione della pista del ghiaccio».

La bocciatura di Civati

«I consiglieri di minoranza propongono di eliminare opere chieste dai cittadini e in alcuni casi anche dai consiglieri di opposizione – è intervenuto l’assessore Andrea Civati – penso ad esempio all’allargamento di via Montello con realizzazione di un nuovo marciapiede, alla realizzazione del parcheggio di Bizzozero, al nuovo arredo urbano di via Carrobbio, all’arredo urbano del Sacro Monte o a interventi di manutenzione sulla viabilità principale e secondaria. Accogliere l’emendamento delle minoranze significherebbe distogliere fondi per queste opere».