Parabiago userà solo l’italiano nei suoi atti: approvata mozione di Fratelli d’Italia

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PARABIAGO – Via libera all’utilizzo esclusivo della lingua italiana negli atti della Pubblica Amministrazione. Nella seduta di mercoledì 26, il Consiglio comunale di Parabiago ha approvato con 12 voti favorevoli e 4 contrari la mozione sull’argomento presentata dal gruppo consiliare di Fratelli d’Italia, analoga a quella presentata in altri Comuni dell’Alto Milanese.

«In un momento storico – commenta il capogruppo di FdI, Giuliano Polito – in cui la dittatura del pensiero unico dominante censura con furia iconoclasta e mette sotto assedio ogni elemento identitario delle nazioni e dei popoli occidentali con iniziative parlamentari istituenti nuovi ed ulteriori reati d’opinione, con regolamenti sottoscritti unilateralmente dai propri social network di regime e, talvolta, finanche con la violenza fisica, è assolutamente e radicalmente importante difendere la nostra identità. In Italia si parla e si scrive italiano, la nostra lingua, la lingua dei nostri padri e dei nostri figli: una delle ultime roccaforti del buonsenso in questi tempi grami. Siamo felici e soddisfatti che la maggioranza di centrodestra abbia deciso di votare a favore della nostra mozione».

Via i cassonetti abusivi per indumenti

L’Amministrazione comunale ha anche dato seguito alla segnalazione di Fratelli d’Italia Parabiago e ha rimosso tutti i cassonetti abusivi per la raccolta degli indumenti usati. «I cassonetti – spiega Polito – erano di proprietà di una società fantasma irreperibile, che probabilmente rivendeva i vestiti che la cittadinanza donava in buona fede per i meno fortunati. Erano oggetto di furti costanti e quotidiani di una banda di rom tristemente nota in città, che lasciava il suolo pubblico in stato di discarica a cielo aperto e sottraeva i vestiti alla società fantasma di cui sopra, che a sua volta li sottraeva ai legittimi destinatari; infine, i  cassonetti occupavano abusivamente il suolo pubblico, mentre tutti gli altri, dalle associazioni ai partiti, passando per gli esercizi commerciali fanno regolare richiesta e (nel caso degli esercizi commerciali) pagano lo sfruttamento. Ora la legalità è stata pienamente ripristinata e auspichiamo che questo sia l’ultimo capitolo di questa triste vicenda. Grazie al sindaco Raffaele Cucchi».

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