«Piazza Garibaldi pedonale». Pd e +Gallarate tornano alla carica

ripartenza commercio pd +gallarate

GALLARATE – Una ridefinizione degli spazi aperti e una città più sostenibile. Parte da qui il piano di rilancio di +Gallarate e Pd presentato oggi, 4 luglio, per aiutare le attività commerciali a riprendersi dopo l’emergenza Covid. Sul tavolo una serie di iniziative per rispondere non solo alle esigenze della situazione attuale, ma che siano efficaci per la città e i rioni anche sul lungo periodo. «Abbiamo deciso di affrontare la crisi ponendo l’attenzione sul tema degli spazi pubblici», ha dichiarato Matteo Intermite (+Gallarate). «Collegandoci al progetto della mobilità sostenibile, vogliamo trasformare questo momento in una possibilità, così che attività e imprese possano rinnovare le loro strutture». Ma è anche un’occasione per ridisegnare il territorio, a scopo preventivo dei rischi climatici e ambientali che potranno esserci in futuro.

Un progetto per creare spazi di condivisione

Il Coronavirus diventa lo spunto giusto per rivoluzionare il territorio, con un progetto che prende forma dal concetto di “condivisione”. «L’idea – spiega il segretario Pd, Davide Ferrari – si riallaccia a una serie di iniziative che vediamo emergere anche in altre città più grandi, in cui vengono creati spazi di condivisione che possano creare una sinergia tra cittadini e commercianti». A Gallarate questi spazi si possono ricavare da marciapiedi, portici e aree verdi, oltre che pedonalizzando alcune zone. Anche se il prezzo da pagare è qualche parcheggio in meno, come nel caso di piazza Garibaldi, dove si potrebbe fare posto a un mercato, di giorno, e a tavolini e sedie, la sera. Tra le varie ipotesi, anche soluzioni che possano facilitare la ripartenza delle attività con le norme di sicurezza ancora in atto. «Soprattutto per la sera si potranno mettere a disposizione dei cittadini sedie e tavolini, non necessariamente collegati a una delle attività nei dintorni», spiegano Pd e +Gallarate. «Così da permettere ai locali di offrire un servizio di asporto con consumazione libera su tutta l’area ed evitare assembramenti».

Spazio anche ai rioni

Non solo il centro di Gallarate, ma Crenna, Ronchi, Cajello e Madonna in Campagna. Il progetto non si dimentica delle realtà minori. Le iniziative in pillole:

  • Crenna: Piazza della Repubblica zona libera belvedere con possibilità street food operatori presenti nel rione con allestimento tavolini e aree di svago.
  • Ronchi: Creazione di un percorso verde dedicato all’attività ludica, sportiva e didattica che leghi il parco Bassetti, l’Aloisianum e il Gadda-Rosselli, il parco di via delle Rose, il Camelot, il parco di via Aosta e le aree boschive a nord della città.
  • Cajello: Avviare una collaborazione con il Parco del Ticino per lo sfruttare gli spazi del Monte Diviso ai fini didattici con attività all’aperto e lezioni nella sala conferenza per scuole elementari e medie. Eliminare parcheggi Piazza Diaz fronte chiesa per creazione spazi di somministrazione e attività ristorazione.
  • Madonna in Campagna: Trasformazione di via Madonna in Campagna in un ‘Boulevard’ alberato, attraverso la riduzione della carreggiata e l’allargamento dei marciapiedi con la creazione di zone di sosta ombreggiate coinvolgendo, dove possibile, gli spazi che si affacciano sulla strada: le scuole, l’oratorio, il centro commerciale.

Si aggiunge poi l’idea di creare degli sportelli comunali che garantiscano una serie di servizi in ogni quartiere «per almeno 4 ore a settimana, in modo da diminuire la pressione sugli uffici centrali e facilitare le persone più anziane, non più costrette a doversi spostare municipio per una ogni necessità».

Pensare al futuro

Tutte le operazioni, presentate nella speranza di trovare sostegno da parte dell’amministrazione comunale, sono pensate anche per il futuro. «Bisogna seguire un percorso che possa essere d’aiuto per qualsiasi evenienza, spiega Giulio Del Balzo (+Gallarate). «Ecco perché questo piano non guarda solo alla ripartenza immediata dopo la crisi sanitaria, ma vuole essere parte di un progetto più ampio, che aiuti la città di Gallarate a reagire a situazioni d’emergenza come questa».

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