Clandestini da Siria e Iraq diretti in Germania via Svizzera: 4 anni al passatore di Porto Ceresio

PORTO CERESIO – Condannato a quattro anni il “passatore ” di Porto Ceresio. Il collegio, presieduto da Cesare Tacconi, ha anche condannato il 43enne algerino, al pagamento di 240mila euro di multa. L’uomo era stato arrestato dalla polizia di frontiera di Luino lo scorso mese di dicembre. accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in direzione Svizzera. Secondo gli inquirenti il 43enne avrebbe costituito il terminale operativo locale di una strutturata organizzazione dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso il Nord Europa.

Dalla Siria all’Iraq verso il Nord Europa

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Varese gli agenti del Settore Polizia di Frontiera di Luino lo avevano monitorato per diversi mesi e avevano pazientemente raccolto importanti elementi investigativi attestanti il suo fattivo operato nel favoreggiare il transito di migranti provenienti da aree instabili di Siria e nord dell’Iraq, precedentemente giunti in Italia attraverso sbarchi clandestini al Sud o a seguito dell’illegale ingresso dal confine orientale.

Si sarebbe occupato anche dell’accoglienza

L’algerino fungeva da vitale snodo intermedio nel travagliato viaggio clandestino con destinazione finale la Germania, assicurando il suo prezioso contributo nel delicato momento del superamento della frontiera tra Italia e Svizzera. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, l’arrestato, apparentemente semplice residente nel piccolo centro rivierasco e formalmente titolare di una piccola impresa di servizi, dalla vita dimessa e sempre attento a non attirare sospetti, in realtà si sarebbe assiduamente occupato di accogliere migranti provenienti in treno da Milano, che talvolta si sarebbe incaricato di scortare fin dalla loro partenza, ospitandoli temporaneamente nella sua abitazione che si trova nei pressi della stazione ferroviaria di Porto Ceresio. Dopo alcune ore di attesa, e per lo più nel cuore della notte, la casa dell’algerino veniva raggiunta da altri “passatori” provenienti dalla Germania ed in diretto contatto con lui: si trattava soprattutto di stranieri di origine siriana già là residenti, che si apprestavano poi a trasportarvi i migranti transitando dalla Svizzera a bordo di anonime autovetture.

Chiesti i domiciliari

Nel complesso all’algerino sono attribuiti atti di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina commessi tra l’ottobre 2021 ed il maggio 2022 in favore di 20 migranti di etnia curda provenienti dalla Siria e dall’Iraq, di cui 9 minorenni; la perquisizione eseguita a sorpresa a casa sua ha infine consentito di scoprirvi una giovane donna siriana con i tre figli minori, ancora in attesa dell’ultimo passaggio oltre confine. Oggi, martedì 4 luglio, è arrivata la condanna in primo grado. Simona Ronchi, difensore del 43enne, ha chiesto che l’uomo possa accedere ai domiciliari per poter continuare a lavorare da casa.

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