Primoz Roglic: “Sono qui per guidare la Bora e sfidare tutti al Tour”

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La prima corsa del 2024 per Primoz Roglic sarà in Francia, quando il 3 marzo lo vedremo al via della Parigi-Nizza. La stagione dello sloveno proseguirà poi con i Paesi Baschi e poi il Giro del Delfinato, prima di volare a Firenze per la partenza del Tour de France.

E’ noto a tutti che l’obiettivo principale per Roglic sarà la maglia gialla del Tour de France, unico grande giro, che ancora non ha vinto nella sua carriera. In una intervista rilasciata in esclusiva ad Eurosport, Roglic ha parlato della sua esperienza con la Bora-Hansgrohe, ma anche del Tour de France, dove incontrerà  i suoi ex compagni di squadra.

«Sono certo che sarà bellissimo correre contro Vingegaard e Pogacar. Sono davvero molto felice e spero nella partecipazione di tutti al Tour, penso che questa sarà la cosa migliore per il ciclismo e per tutte le persone che verranno a vedere la corsa. Noi punteremo ad  avere il livello più alto possibile e la vittoria andrà solo al migliore». 

Primoz Roglic a sorpresa lo scorso anno aveva deciso di lasciare la Jumbo- Visma e di trasferirsi alla Bora-Hansgrohe. Alla base di questa scelta non c’erano state discussioni o dissapori interni alla squadra, ma solo la necessità da parte dello sloveno di trovare nuovi stimoli e una squadra in cui ci fossero meno capitani.

«Abbiamo realizzato cose incredibili insieme, ne siamo tutti super felici e orgogliosi, ma era arrivato il tempo per una nuova sfida. Ho 34 anni, non 24, e questo ti porta a voler cercare nuove sfide e questa è la cosa più importante. Per quanto mi riguarda, sono contento di aver fatto questo passo e voglio andare avanti in questa direzione. Solo il risultato finale ci dirà quanto tutto sarà stato fatto nel migliore dei modi».

Primoz Roglic ha cambiato squadra e la sua è stata una scelta dettata da un ragionamento lungo e ben misurato, con la convinzione di aver preso la decisione migliore per la sua carriera.

«Era già da qualche tempo che volevo cambiare squadra. Penso anche ci fossero troppi corridori per i grandi giri e andando alla Bora ho trovato nuove persone, tutto è completamente nuovo intorno a me. Nuovi obiettivi, nuove sfide. Per me venire in questa squadra vuol dire aver incontrato dirigenti e corridori con i quali avere un percorso comune su cui lavorare e cercheremo di diventare la squadra migliore di tutte. Il team adesso ha corridori più forti e il livello si è alzato. Non sono qui solo per cercare me stesso e fare le cose migliori, ma sono qui perché voglio guidare questa squadra. Spero che i corridori imparino qualcosa da me e io da loro in modo da diventare tutti più forti».

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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