Qatargate: arrestata a Milano la commercialista di Antonio Panzeri

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MILANO – E’ stata arrestata stamane, 18 gennaio, all’alba Monica Rossana Bellini, commercialista milanese con lo studio ad Opera, il cui nome è emerso nel maxi scandalo internazionale “Qatargate”, in qualità di professionista al servizio della famiglia dell’ex eurodeputato Antonio Panzeri (arrestato insieme a moglie e figlia). Il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano e dall’aliquota di polizia giudiziaria l’hanno arrestata in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità belghe. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere alla corruzione e al riciclaggio. Raggiunta nella sua abitazione, si trova ora nel carcere di San Vittore a Milano.

Le accuse alla commercialista milanese

Ribattezzato lo “scandalo delle influenze” per un presunto giro di copiose tangenti a fronte di pressioni per lo svolgimento dei mondiali di calcio in Qatar, il fascicolo di indagini aperto in Belgio ha sempre più connessioni con la Lombardia. Secondo gli investigatori infatti, Bellini avrebbe avuto legami sia con l’ex deputato Pd che con la famiglia del compagno dell’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili, greca e in forze al partito socialista.

Sottoposta ad accurata perquisizione a dicembre, a inizio indagini e sotto la direzione del pm milanese Fabio De Pasquale, la commercialista è nota per i diversi incarichi di prestigio, come essere parte del collegio sindacale di Sogemi, la società che gestisce i mercati all’ingrosso di Milano e di Milanosport. Stando al fascicolo di indagine belga, a lei sarebbero imputati movimenti finanziari attraverso alcune società delle quali deteneva quote di minoranza, tra cui la “Equality Consultancy srl”, di cui sono stati soci di maggioranza il fratello e il padre di Francesco Giorgi, ex collaboratore di Panzeri e compagno di Eva Kaili.

La Procura Federale Belga e l’ombra della corruzione sul Parlamento Europeo

Solo due settimane prima di essere arrestata, ancora in carica in qualità di vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kalì pronunciò un accorato discorso, nel quale aveva difeso a spada tratta il Quatar, portando come esempio proprio lo svolgimento della Coppa del Mondo quale “prova di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica” nel mondo arabo.

Quando sono scattate le perquisizioni, sia a casa sua che a casa di Panzeri, sono stati recuperati migliaia e migliaia di euro in contanti, 600 mila per la precisione, in una valigia. Secondo le accuse contenute nel fascicolo per corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e gli Stati esteri, in cambio del denaro, l’ex deputato avrebbe “spinto” in collaborazione con altri membri del Parlamento, in favore di Marocco e Qatar. Lo stesso Panzeri ha annunciato nelle scorse ore di essere pronto a collaborare alle indagini nella maniera più trasparente possibile.

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