Quartieri, giovani e stranieri: il Pd di Varese mette al centro la partecipazione

VARESE – Tre tematiche e un unico filo conduttore che le lega. Il Partito Democratico di Varese mette tre temi al centro della sua azione amministrativa a Palazzo Estense, che vedrà tra i protagonisti tre giovani consiglieri che hanno ricevuto dal sindaco altrettante deleghe. Quartieri, giovani e multiculturalità gli aspetti di cui si occuperanno Giacomo Fisco, Matteo Capriolo ed Helin Yildiz. Con un denominatore comune: la partecipazione.

Parola d’ordine partecipazione

Ad introdurre il lavoro dei tre consiglieri il segretario cittadino Luca Carignola. «Sono stati delegati a seguire delle tematiche strategiche non solo per l’amministrazione comunale ma anche per noi come Pd. Non sono deleghe di facciata ma temi importanti, e loro hanno le idee molto chiare». Carignola ha sottolineato l’età dei tre consiglieri delegati, tutti under 30. «Per noi è motivo di particolare orgoglio il fatto che siano tre giovani, che hanno dimostrato capacità e competenze. Il filo conduttore delle loro tre deleghe è la partecipazione – ha aggiunto – l’obiettivo della giunta è di far sì che i cittadini possano sentirsi partecipi delle decisioni che riguardano la loro comunità»

I consigli di quartiere

Il primo a prendere parola, nell’incontro con la stampa di oggi, sabato 12, per presentare le deleghe, è il veterano dei tre: Giacomo Fisco, già al secondo mandato da consigliere comunale e “papà” dei consigli di quartiere sorti nella prima amministrazione Galimberti. È stato lui infatti a seguire in prima persona l’iter per la costituzione del nuovo strumento di partecipazione partito nel 2019. La delega che ha ricevuto dal sindaco è relativa proprio al dialogo con i quartieri, un tema per il quale è centrale appunto la realtà dei 12 consigli rionali che si sono appena insediati. «Si tratta di 90 persone che nelle prossime settimane faranno la prima riunione per eleggere coordinatore e vice e dare il via al lavoro – ha detto – dovranno essere la voce del rione e lavoreremo affinché diventino strutture fisiche sul territorio dopo che negli ultimi anni sono stati più virtuali a causa della pandemia». Si lavorerà sulla comunicazione, per avvicinare di più i varesini ai consigli di quartiere, e un aspetto importante sarà quello del bilancio partecipativo. «A Varese non c’è mai stato: lo vogliamo introdurre quando i consigli saranno rodati e strutturati, dando la possibilità ai cittadini di partecipare alle scelte con una quota di bilancio da utilizzare».

Un tour tra i giovani

Matteo Capriolo (classe 1997, il più giovane del consiglio insieme al leghista Stefano Angei) ha ricevuto invece la delega alle politiche e servizi per i giovani. «Tantissimi miei coetanei in questi mesi mi hanno chiesto di essere più partecipi con attività culturali, musicali, artistiche e per l’inserimento lavorativo». Per quanto riguarda l’Informagiovani e Informalavoro Capriolo ha citato il finanziamento giunto a Varese per sistemare la nuova struttura (l’ex Einaudi di via Como) che ospiterà il servizio. «Sarà un’importante spazio insieme alla Caserma Garibaldi dove i giovani potranno avere luoghi per studio, coworking e attività ricreative». A breve ripartiranno anche le attività della consulta giovanile e prenderà il via un tour di ascolto delle associazioni giovanili che operano in città, che vedrà protagonista oltre a Capriolo anche Luca Battistella, presidente della commissione Giovani.

Stranieri e inclusione

Infine Helin Yildiz, che ha ricevuto pochi giorni fa la delega alla multiculturalità e al rapporto con le comunità straniere. «È un netto cambiamento rispetto a prima – ha osservato – Varese si porta dietro un’eredità politica e culturale ingombrante di un passato in cui non ha brillato per spirito di inclusione. Questa delega è il segnale di un nuovo approccio di un’amministrazione che sia più aperta, inclusiva e democratica. In questo quadro io rappresento una figura di mediazione e apertura tra l’amministrazione e le comunità». A Varese sono oltre 2700 i cittadini italiani di origine straniera e altri 10mila circa coloro che hanno presentato la richiesta e sono in attesa. «Apriremo un tavolo permanente di confronto e discussione da tenersi con cadenza regolare, che coinvolgerà l’amministrazione e le comunità straniere». A Varese sono circa una decina le comunità più strutturate, in particolare quelle provenienti da Nord Africa, Bangladesh e Pakistan. Un altro tema che sarà affrontato è quello dell’emergenza della guerra in Ucraina con l’accoglienza delle tante persone che scappano dal conflitto.