Rescaldina, solidarietà per l’operaio che vive in auto. Il sindaco: «Tentate tutte»

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RESCALDINA – C’è che si indigna e chi chiede dov’è parcheggiato, per portargli cibo e vestiti. Qualcuno segnala un’offerta di lavoro, altri un possibile domicilio. E spunta perfino un camper gratuito, con cui rimpiazzare la sua vecchia utilitaria divenuta la sua “casa” (nella foto). Quel che è certo è che ha attirato molte attenzioni su di sé l’operaio rescaldinese che dalla scorsa primavera vive per strada, come ha raccontato lui stesso a Malpensa24.

Bisognerà attendere i prossimi giorni per vedere se qualcuna di queste offerte si concretizzerà. Dalla scorsa notte il clima è cambiato, le temperature si vanno riallineando alle medie stagionali e i rigori invernali non sono lontani: lasciare la sua sistemazione provvisoria per l’uomo, rimasto disoccupato e senza soldi, senza più un tetto né una famiglia, diventerà presto una necessità inderogabile per non correre il serio rischio di ammalarsi, o peggio.

Ielo: «Conosciamo bene il caso»

Sul suo caso è intervenuto fra gli altri lo stesso sindaco di Rescaldina, per difendere l’operato degli uffici comunali e in particolare dei servizi sociali, tirati in ballo dal diretto interessato ma anche, come troppo spesso avviene sui social, da molti suoi concittadini con parole non sempre rispettose. «Il caso è noto – ha tenuto a sottolineare Gilles Ielo – e i servizi sociali hanno ipotizzato differenti soluzioni, sia per la questione abitativa che lavorativa e nessuna, ad oggi, è stata accettata dall’utente. Sicuramente conseguenza del particolare e complesso momento, ma la disponibilità ad affidarsi a percorsi che, anche con soluzioni inizialmente temporanee, quale ad esempio i dormitori dei paesi limitrofi, potevano in qualche modo far comprendere le migliori e possibili procedure da attivare e il percorso da costruire, non c’è stata».

«Non esiste la bacchetta magica»

«Situazioni tanto complesse – prosegue il primo cittadino – non si risolvono con la bacchetta magica e le risposte possono arrivare a volte solo con passaggi graduali». Quanto alla disponibilità o meno di alloggi pubblici, Ielo spiega che sono attualmente messi a bando e che «non si ottiene maggior punteggio in base alla nazionalità, qualsiasi essa sia: il requisito necessario è la residenza. Per ottenere almeno di essere inserito in graduatoria, altro elemento fondamentale è presentare la domanda: elemento quest’ultimo che vale per qualsiasi intervento, anche economico. Difficile credere non si sappia dove rivolgersi, soprattutto quando si è agganciati, termine con cui solitamente si individua una situazione sociale presa in carico dai servizi».

Riferendosi infine alla «vergogna», Ielo risponde così alle critiche ricevute: «Quella dovrebbero provarla coloro che non affittano agli stranieri, coloro che affittano o assumono senza contratti, coloro che certe situazioni le provocano, non certamente chi quotidianamente cerca di risolverle».

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