Sala e Zingaretti: «A Legnano possiamo farcela. All’odio preferiamo la speranza»

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LEGNANO – Se Toia mette in campo Salvini (due volte), Radice risponde con Zingaretti e Beppe Sala in un colpo solo. Nella sera di mercoledì 30 settembre, 150 sostenitori del candidato sindaco del centrosinistra si sono ritrovati nella sala del ristorante Giardino in via Marconi per muovere l’ultimo assalto al centrodestra per la conquista di Legnano. Dal segretario cittadino del Pd Michele Ferrazzano («Sono convinto che vinciamo il ballottaggio, vogliamo ridare a Legnano dignità amministrativa e politica») a quello nazionale («Qui possiamo vincere e con la nostra passione dobbiamo vincere»), tutti ostentano ottimismo. Partendo da un presupposto: «Il ballottaggio è zero a zero e palla al centro», concetto curiosamente identico a quello espresso pochi giorni fa proprio qui da Salvini. «Con lui – ha detto Nicola Zingarettil’Italia oggi sarebbe un Paese morto, isolato in Europa. Da noi non avrete la cultura dell’odio, ma la certezza della speranza che ce la possiamo fare».

Il sindaco di Milano: «Andate dagli indecisi»

legnano zingaretti sala radicePochi i riferimenti a Legnano. Il numero 1 del partito e presidente della Regione Lazio l’ha definita «umiliata», esortando a non far vincere «i protagonisti dell’illegalità in uno Stato di diritto come quello in cui viviamo». Gli ha fatto eco il sindaco di Milano: «Voglio intorno a me tanti sindaci di sinistra per costruire un progetto serio e costruire il progresso e il futuro del Paese, senza dimenticare mai gli ultimi». Poi, da Giuseppe Sala qualche consiglio a Radice su campagna e contenuti. «Gli ultimi giorni sono quelli decisivi. Stare fra di noi è un errore, andate a rompere le scatole a chi è indeciso e ha una storia politica poco chiara, aprite il portafogli e offritegli un caffè. La rigenerazione degli spazi urbani abbandonati, e qui ce ne sono di straordinari, è fondamentale. L’ambiente è il tema giusto».

Radice: «Ogni voto sarà decisivo»

legnano zingaretti sala radiceConsigli raccolti da chi domenica e lunedì sfiderà nel duello decisivo l’avversaria Carolina Toia. «Da 24 mesi – ha detto Lorenzo Radice – Legnano è un laboratorio sul tema della legalità e su come costruire in maniera diversa una comunità. Ora non deve più essere un campo di gioco, ma un giocatore. Ogni voto sarà decisivo. Siamo riusciti – ha concluso – a mettere insieme diversi partiti e tutte le generazioni. Andiamo avanti con coraggio, Legnano ce la può fare».

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