Il Covid non dà tregua a Samarate. Discussione accesa anche in consiglio

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La scuola primaria Manzoni

SAMARATE – «La situazione Covid a Samarate non è confortante. E nonostante questo, noto ancora atteggiamenti poco corretti in giro». Sono le parole di Giovanni Borsani, esponente del gruppo di minoranza Samarate Città Viva, che in occasione del consiglio comunale di martedì, 29 settembre, ha puntato il dito contro la leggerezza di alcuni cittadini. Anche di fronte a un quadro decisamente poco rassicurante. I contagi in paese crescono e, secondo l’ultimo aggiornamento condiviso sui social dal sindaco Enrico Puricelli, i casi positivi, attualmente, sono 20. E 64 le persone sotto osservazione. Ma nonostante questi numeri «ci sono ancora troppi assembramenti, soprattutto nei bar», evidenzia Borsani.

I bar e la piattaforma ecologica

L’esponente di Samarate Città Viva non ci gira intorno e rende note le sue preoccupazioni: «Non dico che tutti i bar stiano abbassando la guardia, ma ce ne sono alcuni in particolare che molto spesso non osservano le regole». E non sono solo i bar ad essere al centro del mirino di Borsani. Anche la piattaforma ecologica è teatro di molti atteggiamenti che non seguono le direttive di sicurezza. «Il 90 percento delle persone che va a scaricare i rifiuti è senza la mascherina», insiste. «Anche il personale è spesso senza dispositivi di protezione, che vengono anzi utilizzati solo come accessori: così non servono a nulla». E aggiunge: «Credo che siano necessari interventi da parte delle forze dell’ordine, per sorvegliare la situazione e per far rispettare le regole».

«Vergognoso e inaccettabile»

Il primo cittadino si mette il linea con Borsani. E lo dimostra in occasione del “question time” durante la seduta di consiglio. L’opposizione, per voce del consigliere Chiara Bosello (Samarate Città Viva), chiede spiegazioni riguardo i ritardi nell’apertura della scuola primaria Manzoni, in programma per mercoledì, 23 settembre. E di fronte alle «menzogne» che i bambini non potessero entrare a causa della mancata sanificazione delle aule, il sindaco non la prende bene. «Ciò che è successo è stato vergognoso e inaccettabile. Come sapete tutti la situazione Covid non è incoraggiante e se creiamo anche allarmismi inutili con i genitori spaventati, non va bene».

Il motivo del ritardo

Come ha poi sottolineato l’assessore Linda Farinon (Istruzione), leggendo la risposta fornita direttamente dagli uffici, a tardare l’apertura dei cancelli della scuola è stata «la sistemazione delle classi dopo la chiusura dei seggi elettorali». L’amministrazione infatti è intervenuta solo il mercoledì, giorno di rientro a scuola, e non il martedì (come puntualizzato da Bosello, visto che c’erano «più di 24 ore dalla chiusura dei seggi per poter sistemare») a causa dell’assenza del personale scolastico. «Mancava chi potesse dare indicazioni su come posizionare correttamente i banchi in classe, visto che alcuni riportano il nome dell’alunno», riporta Farinon. «Durante i seggi i banchi erano stati posizionati all’esterno proprio dal responsabile scolastico». E loro avrebbero aiutato a rimettere tutto in ordine per i bimbi.

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