Lotta alla mafia, Giuseppe Ayala ai ragazzi di Saltrio: «Testimone attivo grazie a voi»

saltrio giuseppe ayala ragazzi 06

SALTRIO – «Un incontro che ci ha arricchiti dal punto di vista formativo. Ma sicuramente emozionante dal punto di vista umano»: così Filippo Tomasello, vicepreside della scuola secondaria di Saltrio commenta la diretta Skype che ieri, martedì 4 aprile, ha avuto come protagonista l’ex magistrato Giuseppe Ayala, collega e amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, pm di riferimento del pool antimafia di Palermo e accusa al maxiprocesso a Cosa Nostra.

«Falcone e Borsellino uomini con la “u” maiuscola»

All’appuntamento, che si è svolto in collegamento con l’istituto comprensivo gemellato “Don Antonino La Mela”, erano presenti Maurizio Zanuso, sindaco di Saltrio, Maristella Daolio, vicesindaco di Viggiù, Patrizia Zambrano, assessore alla Pubblica amministrazione di Clivio, don Marco De Bernardi, il parroco della comunità Sant’Elia, Domenico Soricelli, luogotenente carica speciale della caserma di Viggiù, Debora Lonardi, delegata dell’Ust di Varese e le commissioni studentesche di Saltrio e Adrano.
«Nella conferenza aperta da Rossella Magistro e Tiziana Baratta, dirigenti scolastiche dei due istituti comprensivi, Ayala – ha raccontato Tomasello – ha ricordato con emozione la nonna, donna fondamentale nella costruzione della sua persona, il costante ruolo della scuola come agenzia educativa e ha ripercorso la scelta che l’ha portato a vivere sempre con passione la sua professione. Parlando di Falcone e Borsellino, amici e compagni di vita, li ha definiti “uomini con la ‘u’ maiuscola, fuoriclasse, uomini determinanti in termini di risultati nella lotta contro la criminalità organizzata”. Dopo aver ripercorso la storia della mafia ha concluso invitando tutti, in particolare i ragazzi, a vivere quotidianamente la legalità».

«Quarant’anni di storia, raccontati dalla Storia stessa»

Come ha osservato Tomasello, «il dottor Ayala ha aperto ringraziandoci per avergli dato la possibilità di continuare a essere una testimonianza attiva di legalità. La grandezza di un uomo si misura da questi gesti: saremmo dovuti essere noi a ringraziarlo per omaggiare i nostri studenti della possibilità di vivere quarant’anni di storia raccontati dalla Storia stessa. Ma è successo proprio il contrario e ci ha lasciati veramente senza parole. In chiusura ha inoltre assicurato che, quando l’anno prossimo andremo in Sicilia, verrà a trovarci: quindi ci vedremo anche di persona per completare questo viaggio insieme ai ragazzi». Il professore ha poi sottolineato la partecipazione della autorità locali all’evento: «Erano tutte presenti, sono state vicine ai giovani in questo percorso. Da siciliano ho vissuto in prima persona questi fatti, sono cresciuto negli anni Ottanta sentendo i telegiornali che riferivano delle vittime e della lotta alla mafia: poterne parlare a distanza, ora che ho quarant’anni, mi rende orgoglioso del lavoro che continueremo a fare».

L’incontro a Palermo nel 2024

Il gemellaggio con il “Don Antonino La Mela” di Adrano prevede che le commissioni delle due scuole si incontrino a Palermo nel maggio 2024 in occasione della commemorazione per la strage di Capaci. «Quest’anno potremo certamente partecipare online alla cerimonia, mentre il prossimo andremo lì e poi, in un’altra occasione, verranno a trovarci anche loro. Ci siamo fatti promettere dal dottor Ayala che quando saremo in Sicilia ci verrà a trovare. Anche perché il nostro viaggio deve continuare, come dichiarato proprio oggi. Ho chiuso l’incontro con una frase di Antonino Caponnetto, il suo pensiero che la mafia teme più la scuola che la giustizia. Bisogna parlare di questi temi nelle scuole: se lo facciamo, e se cerchiamo di incardinare il concetto di legalità, di rispetto delle regole sin da ragazzi, toglieremo terreno fertile per la costruzione di menti mafiose».

saltrio giuseppe ayala ragazzi – MALPENSA24