Il silenzio dei civici di maggioranza a Samarate. Caligiuri verso la Lega?

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SAMARATE – Da quando i civici di maggioranza a Samarate hanno dato per scontata l’uscita dal gruppo del presidente del consiglio comunale, Rossella Caligiuri, è calato il silenzio. Sono passati oltre tre mesi: nessuna presa di posizione, nessuna novità. Ma se dall’esterno tutto sembra immobile, i malumori dello stallo cominciano a far girare le prime voci sulle prossime mosse. L’indiscrezione più massiccia – e anche la plausibile – porta Caligiuri sulla soglia della sede della Lega, pronta a bussare per chiedere di entrare. E il Carroccio cosa risponde?

Dai ruggiti ai silenzi. Ora il gelo

Eppure i vertici di “Enrico Puricelli per Samarate” – dal capogruppo Domenico Trimboli, ai coordinatori Marco Bonacina e Franco Macchi – sono stati chiari quando Caligiuri si è schierata dalla parte del primo cittadino e della giunta durante il voto sull’aumento dell’Irpef. Strappando coi civici e aprendo quella ferita che ancora non è stata ricucita. «La dichiarazione – dicevano – ha di fatto rappresentato un’auto estromissione dal gruppo maturata da tempo». Cosa vuol dire? A inizio estate sembrava evidente: fuori Caligiuri. E poi? E poi nulla, se non il gelo fra il presidente del consiglio comunale e Trimboli alle (poche) occasioni istituzionali in cui si sono incontrati.

Premio Lega

Fonti certe, ora, dicono che Caligiuri stia strizzando l’occhio al Carroccio. Forse alla ricerca di un gruppo che le apra le porte per una nuova avventura. Che sa di calcolo: al momento di dire “ci sono”, il presidente c’è stato. Infatti, quando la maggioranza – che va ricordato, è a trazione leghista – ha avuto bisogno di supporto in un momento delicato come l’aumento delle tasse, c’è chi non si è tirato indietro. E in politica non può non contare. Quindi, se Caligiuri chiama la Lega risponde?

Gli ultimi attriti

Intanto, dopo gli attriti interni causati dall’Irpef, la maggioranza tiene. L’ultima prova del nove è stata l’approvazione del bilancio di previsione lo scorso giugno. La Lega (i presenti) è rimasta unita. Ma le frizioni non sono mancate: a lanciare il segnale, proprio i civici che portano il nome del primo cittadino. In aula era assente Trimboli, il primo di molti silenzi che ora parlano chiaro.

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