Samarate, dopo l’Irpef aumenta anche la Tari. Maggioranza: è crisi

SAMARATE – La lista civica che porta il nome del sindaco Enrico Puricelli si divide letteralmente a metà: una parte con la maggioranza, una parte si astiene. La Lega mostra una solidità che è solo apparente: Claudio Verga appoggia i suoi, ma li striglia per bene e si sforza ad alzare la mano. Forza Italia, invece, dalla minoranza offre una spalla alla giunta e, di fatto, sostiene le sue scelte. In consiglio comunale a Samarate, ieri 30 maggio, è stato il gioco delle parti. A rovescio. La votazione sull’aumento dell’Irpef ha dato una panoramica della situazione politica, confermando quelle tensioni che già cominciavano intravedersi fra le pieghe di un bilancio di previsione non ancora presentato. Nel frattempo, sale anche la Tari per le utenze domestiche: +5%.

La maggioranza arranca

Dopo la Commissione, il consigliere Leonardo Tarantino (delegato al Bilancio) ha illustrato nuovamente i motivi che hanno portato all’aumento dell’imposta. Legato, in sintesi, a una crescita generale delle spese. Al voto, la maggioranza non ha potuto nascondere le divergenze interne. A partire dalla lista Enrico Puricelli per Samarate, spaccata a metà. Il capogruppo Domenico Trimboli, ripercorrendo i passi fatti dall’inizio delle discussioni, si è astenuto: «Anche l’anno scorso ci siamo opposti, ma fin da subito abbiamo dato disponibilità per verificare questa ipotesi. Ma lo scenario di oggi non lo condividiamo». Diverso per la sua collega e presidente del consiglio Rossella Caligiuri, che invece è stata fedele al sindaco e alla giunta. In casa Lega si arranca. Verga, a fatica, ha votato a favore. Ma è stato eloquente: «Se fossimo a scuola saremmo tutti rimandati con debiti seri. Avevo chiesto, in passato, un cambio di passo alla maggioranza. Doveva essere uno stimolo, nulla è cambiato. Ora stiamo chiedendo più soldi ai cittadini, si poteva fare diversamente: spero davvero in un cambiamento adesso». Del Carroccio, assente il consigliere Laura Moi e, al momento del voto, anche Maurizio Brambilla, uscito dall’aula per motivi personali proprio a ridosso dell’alzata di mano.

Si pesca in minoranza

La maggioranza resta a galla. E dall’opposizione c’è chi allunga una mano. Alessandra Cariglino (Forza Italia) ha infatti appoggiato la scelta della maggioranza, votando a favore: «Se ne parla da anni. Non è un momento buono, vero, ma non era più rimandabile. Mi auguro che il maggior gettito possa essere utilizzato per assumere più dipendenti ed erogare più servizi». La nota negativa, ha detto, «le perplessità sulla decisione di fare un’aliquota unica». Per Cariglino, vicesindaco di Tarantino, si tratta di un primo tentativo di riavvicinamento dopo la spaccatura del 2019?

Il muro

Dal resto della minoranza, invece, il muro. Per Tiziano Zocchi (Prodem) «un voto a due mani fortemente negativo: è un palliativo, il prossimo anno saremo nella stessa situazione, non è un intervento strutturale». Così Alessio Sozzi (M5S): «L’aumento serve a far quadrare il bilancio, che è lo specchio delle scelte politiche. Si dovrebbe provare ad adottare soluzioni più complesse e a lungo termine, senza arrivare con l’acqua alla gola». Dal fronte Samarate Città Viva, Giovanni Borsani: «In passato non è stato fatto un piano strategico che permetteva di aumentare le entrate. Poi, visto il momento, avrei salvaguardato le fasce più basse».

Il sindaco: «Una scelta che fa male»

Poche parole ma chiare da parte del primo cittadino: «Questa scelta mi fa molto male. C’è stato un grosso errore, di cui mi prendo le colpe: non aver aumentato l’Irpef nel 2020. Ora avremmo avuto più servizi e più assunzioni. E non avremmo perso due anni. Mi dispiace, non sono felice, ma non era più rimandabile».

Sale la Tari

Nel frattempo, dopo l’Irpef, novità anche sulla tassa rifiuti. Aumenta del 5% per le utenze domestiche. Di contro, diminuisce del 10% per quelle non domestiche. Lo ha annunciato l’assessore all’Ecologia, Luciano Pozzi: «Il Pef ha dato un gettito della Tari di un milione 680mila euro. La ripartizione, è sostanzialmente legata a criteri imposti: negli ultimi anni c’è stato, a seguito di applicazione del metodo di calcolo di Arera, uno spostamento verso i costi delle utenze domestiche».

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