Samarate aumenta le tasse. Fino a 70 euro in più a cittadino di Irpef

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SAMARATE – Aumenta l’addizionale Irpef a Samarate. Un gettito di circa 360mila euro, di cui il Comune comincerà a beneficiare a partire dal 2023. Lo ha reso noto il consigliere delegato al Bilancio, Leonardo Tarantino, ieri 20 maggio in Commissione. Un aumento necessario, ha sottolineato, per far fronte a un aumento generale delle spese. A conti fatti «quasi 900mila euro in più», tra uscite legate al Sociale, a un ritorno a pieno regime dell’asilo nido comunale e a un piano assunzioni che finalmente permetterà di sbloccare una situazione, oggi, in pieno stallo. Una notizia che dal fronte della minoranza è stata maldigerita.

L’aumento Irpef

«Dal 2020 – ha spiegato Tarantino – la spesa per le fasce più deboli e per l’asilo nido è esplosa: nel 2023 segnerà +725mila euro». Si aggiunge il problema del caro bollette, «che prevediamo anche per l’anno prossimo». Inoltre, i 360mila euro in più guardano anche ai 12 nuovi assunti previsti per il 2023, «con nuovi stipendi da pagare che però renderanno gli uffici più efficienti». Ma anche agli ulteriori 100mila euro di spesa per un ritorno dell’asilo nido a piena capienza, «perché verrà esternalizzata solo una parte della gestione». In generale, un aumento di 900mila euro di spese, più o meno. Il bilancio in città è di circa 10milioni di euro, «quindi il Comune non può affrontare questo incremento senza incidere sulle entrate». Da qui, l’aumento dell’Irpef, «che introduce un’aliquota unica – rispetto a quella più progressiva di oggi – di 0,78». Per il contribuente vuol dire una crescita «che varia dai 20 ai 70 euro in più all’anno in base al reddito». Le manovre per andare incontro alle esigenze, ci sono. Infatti, l’attuale soglia di esenzione di 12mila euro è stata alzata a 13mila euro.

Le minoranze e l’avanzo

Chiara la posizione delle minoranze. Così Giovanni Borsani (Samarate Città Viva): «Mi fa specie affrontare l’aumento Irpef guardando il grosso avanzo di bilancio dello scorso anno, di circa 1,5milioni di euro. Fa pensare che qualcosa sia sfuggito». E ha aggiunto: «Visto che si ripercuote sui cittadini, ribadisco che è una conseguenza di una strategia non lungimirante adottata in passato». Gli aumenti nel Sociale sono utili. Ma «questo viene quasi compensato dalla differenza di personale: non torneremo più al livello di dipendenti del 2019, quindi il minor costo compensa quello dei servizi». In sintesi: «Sono molto contrario». Sulla stessa linea Tiziano Zocchi (Progetto Democratico): «Non sono per niente contento, è un bel carico che arriva ai samaratesi». Fino ad Alessio Sozzi (M5S): «Non è il momento migliore, le famiglie stanno subendo diversi aumenti». La forzista Alessandra Cariglino ha invece provato spezzare una lancia in favore della decisione: «Ritengo sia stata solo rimandata in questi anni. E non credo sia la più facile. Lascia perplessa l’aliquota unica, farei un ragionamento per renderla più progressiva».

Sull’avanzo, ha provato a dare un quadro Tarantino: «Fa potenzialmente pensare potenzialmente che ci siano le risorse per evitare di toccare l’addizionale. Ma i numeri smontano una simile ipotesi: più della metà di avanzo è generato dalle regole contabili, quindi soldi allocati ma accantonati». Si aggiunge una maggiore entrata registrata a fine anno, «che però è ciò che oggi permette di far quadrare i conti con solo 360mila di aumento».

La sfida del sindaco

A chiudere, il primo cittadino Enrico Puricelli: «Nessun sindaco vorrebbe aumentare le tasse», ha detto. «Abbiamo fatto dei ragionamenti e non possiamo più permetterci di non assumere dipendenti. L’errore è stato nel 2020, quando si era già pensato all’aumento: avremmo avuto ora la possibilità di incrementare il personale. Non sarà facile per cittadini, ma è uno sforzo importante».

E la maggioranza?

Come già avvenuto nell’ultimo consiglio comunale, anche la Commissione di ieri si è potuta svolgere soltanto grazie alla presenza delle minoranze. Con i soli rappresentanti di maggioranza non si sarebbe raggiunto il numero legale. Assenti Domenico Trimboli, capogruppo della lista civica di maggioranza, e il leghista Claudio Verga (anche se il suo voto non avrebbe influito, perché è il vice di Piera Primerano, rappresentante della Lega in Commissione Bilancio). È un ulteriore segnale all’interno di un clima sempre più rovente in maggioranza? Al momento non si può affermare con certezza, visto che ieri in Commissione – complici le assenze – non sono emerse voci dissonanti dalla linea economica impostata da Tarantino e Puricelli.
Ma è evidente che l’aumento dell’Irpef, per diventare effettivo, dovrà passare al vaglio del consiglio comunale nella seduta dedicata al bilancio di previsione 2022, atteso da mesi. Se ci sono dei malumori, è in quel momento che verranno a galla. Sì, perché sarà il momento in cui ciascun esponente della maggioranza, alzando la mano, confermerà la sua fiducia a sindaco, giunta e al lavoro svolto. Ma soprattutto si prenderà la responsabilità davanti ai samaratesi di aver aumentato le tasse. Una scelta che in un momento storico come quello attuale, nei Comuni limitrofi, nessuna amministrazione si è sentita di fare.

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