SAMARATE – La giunta di Samarate ha deciso: il Nidondolo non sarà più a esclusiva gestione comunale. Un anno di dibattito e di iniziali smentite non hanno cambiato il destino dell’asilo nido pubblico. Il sindaco Enrico Puricelli e i suoi assessori hanno stabilito la linea ufficiale: proporranno al consiglio comunale «di cessare o limitare la gestione diretta del servizio Asilo Nido e di adottare una gestione esternalizzata totale o parziale, a decorrere dal primo periodo utile tenendo conto dell’approvazione dell’indirizzo».
Il documento ufficiale
Nella delibera di giunta – approvata il quattordici febbraio ma resa pubblica soltanto tre giorni fa – si sottolinea che «il percorso di esternalizzazione si avvierà solo dopo approvazione da parte del Consiglio Comunale, cui seguiranno la determinazione dei tempi di realizzazione, i successivi adeguamenti di stanziamento di bilancio e le necessarie procedure di gestione del personale». A meno di colpi di scena in aula, dunque, la maggioranza ha ormai preso una decisione definitiva.
Personale ridotto
Il Comune di Samarate ha un asilo nido rivolto ai minori di tre anni, con autorizzazione al funzionamento per 42 utenti. Il servizio è attualmente in gestione diretta con personale dipendente comunale, ad eccezione dei servizi di prolungamento orario (pre, post nido), di sostegno minori con disabilità, di gestione della sezione dei piccoli e di ristorazione scolastica, che sono gestiti da enti terzi. Da diversi anni, per vincoli assunzionali o per ridotta capacità assunzionale, per il fisiologico pensionamento del personale oltre che per dimissioni volontarie o mobilità, il personale educativo si è sensibilmente ridotto, comportando nel tempo l’esternalizzazione dei servizi educativi del Centro Diurno Disabili (nel 2017) e del Centro Minori Semiresidenziale (nel 2020). Ora si vuole fare lo stesso con Ninondolo, con l’obiettivo di «consentire il pieno raggiungimento della capacità ricettiva e recuperare una maggiore unitarietà nella proposta gestionale dei servizi interni (pre post nido, assistenza ai minori con disabilità)».