«Sarai sempre accanto a noi». L’addio di Samarate ad Alessandro Mescia

SAMARATE – «Se vi aspettavate un grido di ingiustizia nei confronti della vita o che favorissi un pianto per la famiglia, forse deluderò le aspettative. Oggi scelgo di celebrare una storia d’amore». Sono le parole di don Giampietro Corbetta, pronunciate (oggi, 23 agosto) ai funerali di Alessandro Mescia. Parole che, in un momento di profondo dolore, vogliono essere un omaggio all’unione. Quella che ha tenuto insieme il 46enne di San Macario di Samaratescomparso dopo una fatale caduta in montagna durante un’escursione in Val Sermenza – e la moglie Lela. E che si estende agli affetti più cari: alla figlia Matilde, ai compagni di corsa dell’Atletica San Marco, agli amici fraterni.

«Si corra il rischio di amare»

Nonostante le alte temperature di agosto, la chiesa parrocchiale di San Macario era piena di persone. C’erano tutti: cittadini, amici, istituzioni locali. Non poteva essere diversamente. Alessandro era molto conosciuto in città. Non solo per la sua passione di runner e di organizzatore di eventi sportivi, ma anche per l’impegno in oratorio e nella comunità samaratese.

«Non mi vergogno di dire che quest’omelia doveva restare scritta nel computer, perché non la ritenevo reale», ha detto il sacerdote. Lo ha fatto ricordando «la passione, la competenza e la grande disponibilità di Alessandro». Un momento drammatico, che viene contrastato dal «rischio che ognuno di noi deve correre, quello di amare». Oggi le lacrime sono inevitabili, ma per don Giampietro devono essere interpretate come «un dono». Sì, perché «danno il diritto di piangere senza vergogna, di perdere il controllo della nostra immagine vincente e sicura». Fino alle parole per Alessandro: «A tutti noi ha dimostrato che la santità è dimensione popolare».

I ricordi più forti del tempo

Sono seguiti gli omaggi dei presenti. A partire dal sindaco Enrico Puricelli: «Nessuno avrebbe mai immaginato che questo giorno arrivasse così all’improvviso. Ricordiamo il tuo entusiasmo, la tua determinazione, la forza, l’allegria, la generosità e l’altruismo». Il pensiero è rivolto ai familiari e a Matilde, «che hai potuto veder diventare il primo sindaco dei ragazzi». E ha aggiunto: «Eri sempre pronto a metterti in gioco per la comunità. Di te restano i ricordi, che sono anche più forti del tempo che fugge. Grazie di tutto».

«Sarai sempre accanto a noi»

Parole d’affetto anche dagli amici («Tra una sgambata e una pedalata, dacci un occhio. Ti affidiamo al dio del cielo») e dal comitato di Cascina Sopra. Ma anche da parte dei compagni runner che – oltre ad avergli dedicato la “preghiera del maratoneta” – hanno ricordato come «nei momenti faticosi, durante le gare, era sempre presente il tuo sorriso e la tua soddisfazione per aver raggiunto il traguardo. Con umiltà e passione, qualità che ci hai sempre regalato. Sarai sempre accanto a noi».

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