Samarate, i Servizi Sociali scoppiano: crescono le spese, cala il personale

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SAMARATE – Da una parte, le somme stanziate a bilancio che negli ultimi anni sono quasi raddoppiate. Dall’altra, i professionisti in continua diminuzione. Già di suo, quello dei Servizi Sociali è un tema delicato. Ma ora sta cominciando a pesare molto sulle spalle dell’amministrazione comunale di Samarate. Per due motivi: i costi da sostenere sono sempre di più e gli educatori a cui fare affidamento scarseggiano. E molto. Insomma, le difficoltà si fanno sentire. Non lo nasconde il vicesindaco delegato alla partita Nicoletta Alampi: «Il 2022 sarà un anno molto impegnativo».

La spesa più significativa

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Intanto, i soldi che ogni anno vengono stanziati a bilancio hanno subito un trend in continua crescita. Segno che il Comune si trova di fronte a molti casi da supportare economicamente. L’esempio più evidente riguarda il capitolo per l’inserimento di madri e figli minorenni all’interno di comunità: «Nel 2019 – spiega Alampi – la somma prevista per quest’operazione era 390mila euro. Oggi è salita a 700mila, passando per i 570mila del 2021». L’aumento è sotto gli occhi di tutti. Anche il sindaco Enrico Puricelli, di recente, è intervenuto in merito: «Si tratta di una cifra molto alta, forse sarebbe il caso che lo Stato cominciasse a valutare di aiutare i Comuni, prendendo in carico queste vicende e coprendo le spese».

Le altre voci per i Servizi Sociali

Di fatto, questi 700mila euro sono solo una parte della somma complessiva stanziata per i Servizi Sociali. Considerando tutte le voci si superano i 2milioni di euro, ricorda Alampi. Tra queste, spiccano i 330mila euro per l’inserimento di disabili in strutture diurne o i 70mila per il centro semiresidenziale. Ma anche i 28mila per i contributi delle famiglie in affido, i 75mila per gli anziani in istituto, i 30mila per l’assistenza domiciliare agli anziani e i 23mila per i disabili in comunità.

Un solo assistente sociale

Non meno importante la questione assistenti sociali. «Per il 2022 è prevista solo un’assistente sociale assunta a 36 ore», spiega il vicesindaco. «Verrà affiancata per sei mesi da una seconda assistente, a 25 ore». E questo sarà possibile «ricorrendo a una cooperativa esterna attraverso un appalto». Si tratta di una soluzione «già utilizzata in passato, per tappare dei buchi». Va considerato poi che quella per i Servizi Sociali, attualmente, è una delle spese più alte, «quindi è necessario avere personale per poterla controllare con un lavoro preventivo che permetta di trovare soluzioni con un po’ di anticipo». E quindi con un risparmio sulle spese. Infatti, come detto, si tratta di un tema sensibile, che comunque non si vuole trascurare. Ma è chiaro che abbia dei costi. L’obiettivo è «riuscire ad arrivare ad avere almeno tre assistenti sociali».

L’impegno di tutti

Di fronte a questa panoramica, Alampi non si perde d’animo: «Le cose da fare sono tante. Per l’amministrazione si prospetta un anno più impegnativo del 2021, ma i professionisti continuano a lavorare con grande attenzione nonostante la mancanza di risorse». Senza dimenticare «l’impegno di avere un assessore a tempo pieno che vive ogni giorno al loro fianco per capire e supportare».

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