Samarate, la priorità di Puricelli per il 2022: «Tornare ad assumere personale»

SAMARATE – «Sono stati due anni duri. Forse il 2021 è stato anche peggio del 2020». Non vedeva l’ora di lasciarsi alle spalle gli ultimi dodici mesi, il sindaco Enrico Puricelli. Anche Samarate ha dovuto fare i conti con l’impennata di contagi Covid. Non senza piangere diversi cittadini che hanno perso la loro battaglia col virus. Ma ora che si apre un nuovo anno, il primo cittadino esorcizza gli aspetti negativi, raccoglie «tutto ciò che di positivo abbiamo fatto nel settore delle opere pubbliche» e spiana la strada per raggiungere gli obiettivi del 2022. Su tutti, uno in particolare, che da tempo mette il bastone fra le ruote alla macchina amministrativa: tornare ad assumere personale in Comune. «Sarà la prima cosa da fare».

I risultati del 2021

Nonostante le difficoltà, diversi i risultati del 2021. Proprio il settore lavori pubblici la carta vincente del sindaco. Tra cui ricorda «l’aggiudicazione della palestra, che ha visto il cantiere prendere il via lo scorso luglio». Ma soprattutto, la riqualificazione di piazza Italia: «Dopo tanti anni, l’amministrazione ha avuto il coraggio di metterci mano riconsegnando ai cittadini il cuore pulsante di Samarate», come l’ha definita. Fra i traguardi, ampio spazio alle risorse del Pnrr, per circa 4,5milioni di euro: «Un ottimo risultato che permette di finanziare tutti i progetti che abbiamo presentato». E questo perché «l’amministrazione, con il supporto degli uffici, ha organizzato in maniera intelligente e accurata le operazioni».

Gli obiettivi del prossimo anno

Ora lo sguardo è rivolto al 2022, nella speranza che possa essere l’anno buono per risolvere «alcune difficoltà», non nasconde Puricelli. Da una parte, «il nostro obiettivo principale: poter assumere personale, in modo che la macchina comunale prosegua con il suo lavoro senza problemi». Dall’altra parte, le spese nel settore dei Servizi Sociali. In particolare per il capitolo che riguarda «madri e bimbi che hanno bisogno di essere inseriti in comunità». Una cifra che è arrivata a «circa 700mila euro messi a bilancio: è molto alta e forse sarebbe il caso che lo Stato cominciasse a valutare di aiutare i Comuni, prendendo in carico queste vicende». Ciò non toglie che «resta un dovere aiutare le persone che hanno bisogno di una mano, sia chiaro. Ma lo stato intervenga per coprire le spese».
Oltre agli ostacoli da superare, anche i piani per rilanciare la città: «Porteremo avanti il progetto per realizzare la cittadella comunale, con la riqualificazione della palazzina in Casa Mauri per gli uffici tecnici». Lo stesso vale per la riqualificazione della scuole di San Macario, «grazie ai 500mila euro di Regione Lombardia».

La questione politica

Spazio anche alla politica, declinata nei rapporti all’interno della maggioranza. «Ci sono stati molti scambi di opinioni», ricorda. «Ma è normale: succede che nelle buone famiglie a volte ci siano dei disguidi da risolvere. Ma restiamo sempre molto uniti. In qualsiasi decisione». Lo stesso vale con la minoranza. Lo dice chiaramente: «Fanno il loro lavoro: opposizione. In aula o sui giornali lo scontro politico c’è, ma siamo tutti amici di vecchi data. Dopo un litigio, si mangia la pizza insieme».

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