Samarate, le minoranze contro il progetto della nuova palazzina uffici: «È inutile»

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SAMARATE – «È inutile». «Non è una scelta saggia». «Si dovrebbe fare un discorso più complessivo». Sono solo alcune delle posizioni prese dalla minoranza di Samarate. In consiglio comunale, lo scorso 25 ottobre, gli avversari politici della giunta del sindaco Enrico Puricelli hanno ribadito il loro punto di vista – evidentemente contrario – sull’intervento previsto per realizzare la nuova palazzina uffici, nel cortile di Casa Mauri. Un intervento che cuba in totale, circa 700mila euro. E per il quale sono stati stanziati, come riferito dal consigliere Leonardo Tarantino (delegato al Bilancio), 160mila euro dall’avanzo d’amministrazione. Che vanno ad aggiungersi ai 500mila euro di Regione Lombardia.

Le alternative

Fermo sulle sue convinzioni, per il capogruppo Giovanni Borsani e per l’opposizione di Samarate Città Viva, «ci sono spazi che possono essere utilizzati senza costruire nuovi edifici». Un chiaro riferimento alla volontà di risparmiare consumo di suolo. Che viene poi avvalorato dagli inevitabili «costi aggiuntivi che ne derivano per la manutenzione dell’immobile: già fatichiamo a mantenere le strutture che abbiamo». Non mancano però le proposte alternative: «Sarebbe il caso pensare a un polo scolastico unico, visto il progetto della nuova palestra». L’idea è di «spostare le scuole elementari vicino alle medie, dato che gli spazi ci sono. E una volta liberata la primaria, utilizzare l’edificio per gli uffici comunali: si potrebbe mettere l’ufficio tecnico e ridare la sala civica alla cittadinanza». Un’opera che non teme di definire «più logica». Sì, perché «spendere 700mila euro per una palazzina nuova sembra uno spreco di denaro pubblico, da ovunque arrivi». Insomma, è un lavoro «inutile».

Consumo di suolo, manutenzione e personale

In linea con Borsani, anche Progetto Democratico. Così la capogruppo Rossella Iorio: «Dire di voler ridurre il consumo di suolo e continuare a costruire non è una scelta saggia o strategica». Inoltre, a breve, «il Comune avrà la Villa Montevecchio da gestire. E vediamo quanta fatica faccia l’amministrazione a stare dietro a molte realtà». Un’occasione per lanciare anche una stoccata sui piani previsti per la Villa. «La stanno proclamando “Casa delle associazioni” ma non abbiamo ancora capito quando e se i gruppi associativi vorranno andarci: forse sarebbe meglio investire sulle strutture di Montevecchio, così che si possa prendere in considerazione di riportare alcune sedi lì, come la biblioteca». Preoccupazioni di carattere green e sui costi manutentivi, quindi. Ma anche altre «perplessità». Che portano al dubbio: «A meno che non si voglia mettere una nuova bandierina sulla palazzina, come è successo per la palestra e per il centro anziani. Di cui ancora non sappiamo nulla». A rincarare la dose, il consigliere Tiziano Zocchi: «Si dovrebbe fare un discorso generale degli spazi comunali». In questo senso: «Va bene, costruiamo palazzina, ma visto che non riusciamo ad assumere personale, poi chi ci andrà? Spendiamo soldi e poi non abbiamo possibilità di sostituire chi va in pensione». E ancora: «Sarebbe meglio fare una revisione della pianta organizzativa. Quando uscì la questione del blocco assunzioni, Tarantino disse che si sarebbe fatta un’analisi in merito. La stiamo ancora aspettando».

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