Samarate, cambia la gestione di Villa Montevecchio. Il Comune paga i debiti

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SAMARATE – Dal primo luglio, la villa Montevecchio e il parco che la circonda sono passati in gestione al Comune di Samarate. Era nell’aria da mesi, dopo che lo scorso 29 dicembre il consiglio comunale aveva deliberato per mettere la Fondazione in liquidazione. E non senza polemiche. Ma dopo un periodo di standby, complice anche la pandemia, il consiglio d’amministrazione si è finalmente ritrovato per nominare il liquidatore. Si tratta dell’ex presidente Eliseo Sanfelice, che si occuperà di «pagare i debiti – con i soldi messi a disposizione dal Comune – che negli ultimi anni si sono accumulati con le diverse gestioni della Villa», racconta. Ora cosa succederà? La gestione farà riferimento all’assessorato alla Cultura, guidato da Maura Orlando, e quindi «qualunque associazione o cittadino abbia intenzione di organizzare un evento dovrà rivolgersi direttamente all’ufficio Cultura».

Il passaggio

Proprio Sanfelice non ha mai negato di essere favorevole a questo passaggio. Sì, perché «la gestione era ormai vista in maniera privatistica». Un modo per dire che «il suo grande valore è il parco, insieme al giardino delle balaustre, da rendere disponibile a tutti i cittadini e alle associazioni per organizzare attività all’esterno». Ma anche mostre ed esposizioni. Tra le quali, ricorda, «il villaggio delle panchine, evocative esposizioni che anche altri Comuni hanno preso come riferimento per lanciare iniziative simili». O anche le mostre a cielo aperto o l’idea di installare delle luci per illuminare lo storico edificio in occasioni speciali. Anzi, in questo senso, «ho deciso di lasciarle in regalo alla villa». E aggiunge: «Tutte queste iniziative sono sicuro che potranno essere portate avanti anche dall’amministrazione comunale». Da qui l’idea di lasciare una relazione, redatta da un architetto, «sullo stato attuale della villa, in cui vengono elencati i lavori urgenti da fare, quelli da tenere in conto per il futuro e quelli che possono essere un valore aggiunto a tutta la struttura».

La posizione politica

Oltre alle considerazioni dell’ex presidente, la politica avrà senza dubbio la sua parte. E in occasione dello scorso dicembre, in aula, ha già avuto modo di esporsi. Da una parte la maggioranza, che per voce del capogruppo con delega al bilancio Leonardo Tarantino aveva messo in chiaro che «la fondazione non sembrava più essere nelle condizioni di proseguire con le attività per cui era nata». Dal fronte dell’opposizione era intervenuta Rossella Iorio (Progetto Democratico), che non aveva nascosto le sue «preoccupazioni». Soprattutto perché «farsi carico di un’ulteriore opera, per quanto possa essere un simbolo in città, sarà un problema per il Comune che graverà anche negli anni futuri», aveva detto. Con una domanda che raccoglieva in toto il pensiero dell’opposizione: «L’amministrazione sarà in grado di far fronte alle conseguenze?».

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