Nicolò Maja in tribunale incontra il padre. Sulla maglia la madre e la sorella

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SAMARATE – C’è stato l’incontro tra Nicolò Maja e il padre Alessandro. Il primo dopo la mattanza dello scorso maggio, avvenuta nella loro abitazione di Samarate.

La maglia

Nicolò ha voluto essere presente, oggi 17 febbraio, in tribunale a Busto Arsizio con una maglietta sulla quale sono stampati i volti della sorella Giulia e della madre Stefania Pivetta, uccise proprio dal padre. Nicolò ha detto, infatti, che voleva fossero con lui, voleva portarle sempre con sé e che fossero vicine in questo momento. L’incontro col padre l’ha definito «difficile».

E’ stato difficile

Nicolò ha detto di aver guardato il padre ma di non essere certo che lui l’abbia visto. Ha spiegato che oggi non avrebbe voluto parlargli ma che magari più avanti gli chiederà perché abbia voluto distruggere la loro famiglia.

La perizia psichiatrica

Nel corso dell’udienza di oggi è stato affidato l’incarico per la perizia psichiatrica su Maja al dottor Marco Lagazzi, nominato dalla Corte d’Assise, che dovrà stabilire se l’imputato sia in grado di stare in giudizio, fosse capace di intendere e di volere al momento dei fatti valutandone anche la pericolosità sociale. Il perito ha chiesto 60 giorni di tempo con inizio delle indagini peritali il 22 febbraio. Il processo è stato aggiornato al 19 maggio giorno in cui sarà ascoltato dalla Corte proprio il dottor Lagazzi.

Il precedente

Lagazzi è il medico forense che ha stabilito la capacità di intendere e di volere, e quindi di affrontare il processo, Andrea Tombolini, il 46enne accusato di omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni per aver accoltellato 6 persone, uccidendone una e ferendone gravemente due, il 27 ottobre scorso al Carrefour del centro commerciale Milanofiori di Assago. Oltre a lui, nella stessa giornata, sarà sentito anche l’imputato, qualora decida di rendere esame, quindi è già stata prevista anche la discussione delle parti.

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