SAMARATE – La cronaca nera piomba ancora sulla città di Samarate e le telecamere delle tv nazionali tornano puntualmente in piazza Italia. Era successo a maggio 2022 con la strage della famiglia Maja, uno dei casi più inquietanti degli ultimi anni, ed è accaduto ancora in questi giorni per l’omicidio Bossi che vede il giovane samaratese Douglas Carolo tra i presunti assassini. Eliseo Sanfelice, amministratore della piazza social più frequentata del paese, la “Bacheca civica”, si chiede se è davvero questa l’immagine che Samarate vuole dare di sé.
Sicurezza da periferia
«La prospettiva di chi la vede da fuori è di stare a Quarto Oggiaro, con tutto il rispetto per il quartiere di Milano», dice Sanfelice. «Il degrado che sta prendendo il sopravvento e i riflettori che tornano ad accendersi per questi casi efferati non fanno bene alla nostra Samarate. Che non può stare qui ad aspettare i soldi del Pnrr, ma deve intervenire con un piano straordinario di manutenzioni per rilanciare l’immagine della città». L’amministratore di “Bacheca civica di Samarate” vuole fugare ogni dubbio: «E’ evidente che l’amministrazione comunale non può avere alcuna colpa sui fatti di sangue, però è altrettanto palese che uno spazio degradato fa notevolmente abbassare il livello di sicurezza percepita».
Decoro urbano
In quanto a decoro urbano, Samarate secondo Sanfelice in questi anni sta notevolmente peggiorando. «E’ sotto gli occhi di tutti, nonostante ci sia persino un consigliere delegato (Piera Primerano, ndr) che si dovrebbe occupare solo di questo. Se scrive sui social che ha segnalato il problema agli uffici e poi dopo sei mesi non è cambiato nulla, non soltanto il problema non si è risolto, ma diamo l’immagine di un Comune in cui gli amministratori pubblici non vengono nemmeno considerati». Ecco perché, secondo l’admin della Bacheca, «la sommatoria di omicidi e degrado consegnano agli occhi dell’Italia l’immagine di Samarate come di una periferia che si vede nei telefilm americani. Chi vive ed è cresciuto qui sa che non è così e non può rassegnarsi a tutto questo».
