San Giuseppe, giovani volontari crescono. Ritorno alla grande per le Feste di Busto

BUSTO ARSIZIO – Un «bilancio più che positivo» per la maxi-festa di San Giuseppe, non solo per l’affluenza (e «le migliaia di salamini grigliati») in 15 giorni, ma anche per i «15 ragazzi giovani» che hanno rimpolpato le fila dei volontari, 55 in tutto, che si sono impegnati per l’organizzazione della sagra di viale Stelvio. «Una soluzione per garantire continuità»: ci conta Mario Cislaghi, storica “anima” degli Amici di San Giuseppe oltre che assessore della giunta Antonelli.

La squadra si rinnova

Una squadra già rodata, ma che dopo due anni di stop forzato per la pandemia ha dovuto rimettersi in carreggiata. «Non nascondo che c’era qualche preoccupazione alla vigilia – confessa Cislaghi – ma la risposta dei volontari è stata straordinaria, in tutto 55, hanno lavorato e a loro dobbiamo fare un “monumento” perchè a parte una decina di pensionati è tutta gente che si mette a disposizione dopo una giornata di lavoro». A loro si aggiunge la preziosa presenza dei volontari della Protezione Civile Augustus. E se gli Amici di San Giuseppe non dimenticano mai di ricordare «chi non c’è più», la novità di quest’anno è che tra i volontari una quindicina sono ragazzi giovani, che spero possano essere la soluzione per garantire continuità alla Patronale. Non tutte le feste hanno questo ricambio, noi grazie all’oratorio e alle squadre di pallavolo abbiamo un buon gruppo di giovani, che hanno fatto gavetta servendo. Per l’anno prossimo li coinvolgeremo di più anche nella stesura del programma».

Il peso della burocrazia

Cislaghi spera anche che ci sia qualcuno che possa sgravarlo almeno in parte del peso della parte burocratico-amministrativa: «Una pigna di permessi per fare tutto in regola, con controlli serrati da parte degli enti preposti come Vigili del Fuoco e Ats. È vero che sulla sicurezza non si può derogare, e che ora per due anni se non tocchiamo niente siamo a posto, però credo possa essere opportuno aprire un tavolo con le istituzioni, nell’ambito del coordinamento feste, per stilare dei protocolli che possano semplificare la vita a chi organizza queste manifestazioni». Un tema su cui Cislaghi si era impegnato già prima della pandemia e che potrà essere oggetto di ulteriori riflessioni con tutti i gruppi e le parrocchie che ravvivano la primavera e l’estate in città con le loro sagre.

Tutti contenti

Oltretutto, fa notare Mario Cislaghi, «nonostante le sovrapposizioni tutte le feste nei quartieri hanno funzionato bene, perché le persone non aspettavano altro, dopo due anni di lockdown c’era tanta voglia di tornare a stare insieme. Anche i commercianti mi sembra che non abbiano avuto da ridire, come era successo a volte in passato». Per quel che riguarda San Giuseppe, in particolare, in attesa di fare i conti precisi, si sa per certo che l’obiettivo di raccogliere i fondi per il nuovo impianto audio della chiesa parrocchiale è stato centrato, ennesimo “regalo” che la Festa garantisce alla parrocchia guidata da Don Giuseppe Tedesco. «In vent’anni, dell’acquisto del pulmino in giù, abbiamo permesso di realizzare tanti progetti». Il ritorno alla normalità c’è tutto.

busto arsizio feste san giuseppe – MALPENSA24