Sanità e rinnovo del contratto, Fp Cgil Varese: «Sciopero riuscito a Castellanza»

sanità cgil sciopero castellanza 01

CASTELLANZA – «Lo sciopero ha funzionato: abbiamo registrato un’adesione massiccia e la gente sta rispondendo. Ci sono stati anche tentativi di dividerci, ma i lavoratori non si sono fatti comprare». È questo il bilancio di Gianna Moretto, segretaria di Fp Cgil Varese, della protesta portata insieme a Cisl Fp dei Laghi e Uil Fpl Varese oggi, mercoledì 16 settembre davanti alla clinica MultiMedica di Castellanza: continua la lotta dei sindacati per il contratto collettivo della sanità privata che, dopo quattordici anni di mancato rinnovo, e nonostante una preintesa firmata a giugno, non è stato ancora concluso.

La lettera

«A tre giorni dallo sciopero, è stato compiuto un estremo tentativo per dividerci», ha dichiarato Anna Muggianu della segreteria di Fp Cgil Varese. «Aiop ha dato indicazione ai suoi associati di anticipare l’adeguamento dei tabellari, riconoscendo però solo la parte economica e non quella normativa. Nella lettera inviata a tutti si informava che, per la sua accettazione, doveva essere sottoscritto. Ma il 95 per cento di loro si è rifiutato; e, tra quelli che hanno firmato, in molti sono andati comunque a scioperare, rimarcando che è un diritto costituzionale».
Allo sciopero hanno aderito dipendenti di istituti come Terrazze, Maugeri, Multimedica e Humanitas; come ha sottolineato Moretto, la partecipazione è stata massima in tutta Italia. «Non ci fermiamo, abbiamo ricevuto la solidarietà di tanti cittadini. Ora si tratta di allargare la protesta e far comprendere l’importanza di questa lotta: è una situazione vergognosa, che vede i datori di lavoro accumulare profitti milionari e la parte pubblica che continua ad aiutarli».

sanità cgil sciopero castellanza 02

«Una giornata come questa costa ancora di più»

«Tutto questo viene finanziato al cinquanta per cento dalle tasse dei cittadini», ha aggiunto Muggianu. «E l’obiettivo è guadagnare di più senza sottoscrivere alcun contratto: Aris e Aiop vogliono portare le ore lavorative da 36 a 38 e che venga aumentato il budget delle prestazioni regionali. Il loro numero è stato accresciuto con la legge 31 del 1997 introdotta da Formigoni seguendo il principio della libera scelta dei cittadini: per sostenere questa operazione la Regione aumentò l’Irpef a tutti i lombardi».
Come ha osservato la rappresentante di Fp Cgil Varese, non è facile portare i lavoratori della sanità a scioperare: «Hanno deciso di dedicare la loro vita chi soffre: per loro una giornata come questa costa ancora di più, pur sapendo che vengono comunque assicurati i servizi minimi. Però, dopo quattordici anni di mancato rinnovo del contratto, un po’ di coscienza, oltre che i lavoratori, dovrebbero averla anche i datori di lavoro».
L’intenzione è di non creare creare disagio all’utenza ma «è un comportamento mai visto prima, nato dalle indicazioni di Carlo Bonomi, neopresidente di Confindustria: siamo al corrente di tutte le sue dichiarazioni. Ma, visto anche il momento particolare che stiamo vivendo, forse dovrebbe abbassare i toni: chiediamo solo rispetto e dignità».

Sanità privata, contratto fermo da 14 anni: dopo Varese presidio anche a Busto

sanità cgil sciopero castellanza – MALPENSA24