FAGNANO OLONA – Un trasporto molto speciale, non per dimensioni ma per urgenza e necessità, è partito questa mattina, lunedì 30 marzo, dalla ditta Farè direzione Bagnarola di Cesenatico. Con a bordo il materiale speciale prodotto dall’azienda di Fagnano e da utilizzare per il filtro della C-Voice Mask, un dispositivo ideato per agevolare la comunicazione tra personale sanitario medico e paramedico e paziente affetto da Covid-19. Il trasporto da Fagnano alla cittadina della Romagna è stato scortato per un lungo tratto dalla polizia stradale di Busto e poi preso in consegna dagli agenti emiliani e condotto a destinazione.
Storie di imprese ai tempi del Covid
E’ la storia di una piccola impresa: quella di organizzare logisticamente il trasporto e la consegna in tempi in cui viaggiare è diventato difficilissimo per questioni di sicurezza. Ma è anche una bella storie di imprese, di regioni diverse, ma che danno vita a collaborazioni al fine di affrontare l’emergenza e sconfiggere il Covid-19.
Una storia che vede sul “fronte” romagnolo l’imprenditore Rocco De Lucia, che ha ideato nel giro di pochi giorni una maschera (simile se non identica a quelle full face da snorkeling), che essendo dotata di un particolare congegno permette, una volta indossata di parlare, e quindi di facilitare la comunicazione tra i pazienti e i medici, ma anche tra i medici stessi. La Siropak, il cui titolare è proprio De Lucia,ha deciso di rilasciare disegni, logiche ed ogni altro diritto di proprietà intellettuale relativo al dispositivo messo a punto a titolo gratuito, a condizione che non vengano utilizzati per fini commerciali. Ma tale maschera necessita anche di filtri particolari per la protezione di chi la indossa. E qui entra in gioco la Farè di Fagnano, che produce il materiale filtrante perfetto e che potrebbe essere decisivo per la certificazione della speciale maschera.
Risolto anche il problema del trasporto e della consegna. Grazie anche alla collaborazione delle forze dell’ordine e con la polizia stradale di Busto che fa la staffetta con i colleghi emiliani, i quali hanno portato a destinazione il prezioso carico. Tutto questo in tempi brevissimi, poiché l’obiettivo è quello di dotare il personale sanitario di diversi ospedali di uno strumento che possa spezzare l’isolamento che sono costretti a vivere i contagiati.