Sesto, la proposta delle minoranze sulla ciclabile: «Imitiamo Arona»

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SESTO CALENDE – Salvi dopo la rivolta popolare i filari di alberi del lungofiume, ora si prova a studiare controproposte fattibili per far passare la ciclpedonale del lago Maggiore dal centro di Sesto Calende. Le opposizioni di Insieme per Sesto e Sesto 2030 propongono una soluzione molto simile a quella adottata per la trasformazione del centro di Arona (guarda la foto in basso) messa in atto negli ultimi anni da un’amministrazione a traino leghista, a voler dimostrare che le idee – se di buon senso – non hanno colore politico.

Senza presunzione 

«Non abbiamo la presunzione di voler indicare questa come la migliore delle soluzioni, ma sicuramente può essere la base per un dibattito pubblico serio, che possa conciliare le esigenze di sicurezza, la disposizione del mercato in centro, e i parcheggi sul lungofiume», scrivono le minoranze, presentando questa idea auspicando non ci sia un rifiuto a priori, ma si apra un confronto con la cittadinanza e con i portatori di interessi. Si riferiscono in particolare ai commercianti del centro e agli operatori del mercato che, «non lo dimentichiamo, deve tornare in centro come deciso dal Consiglio Comunale dopo il chiaro esito del referendum».

La controproposta 

Di seguito la controproposta di Insieme per Sesto e Sesto 2030:

Il suggerimento in oggetto prevede la modifica degli stalli di parcheggio, che passeranno da un’inclinazione a 45° ad una di 0°, rispetto alla carreggiata. Questo intervento da un lato ridurrà il numero degli stalli (ndr: lasciandone circa la metà dei 75 quantificati dal Sindaco);dall’altro permetterà di ricavare spazio che (insieme a quello che attualmente compone la carreggiata) consentirà la realizzazione della ciclabile.

È bene osservare come la corsia veicolare a senso unico sia – ad oggi – molto ampia rispetto alla dimensione minima stabilita per i centri urbani. Questo carattere – molto diffuso nelle strade italiane – permette di avere margine di azione per interventi che modificano la sezione stradale.

Inoltre, un’ampiezza ridotta della corsia veicolare agisce come moderatore di velocità, effetto positivo se si tratta, come in questo caso, di un’area a forte vocazione pedonale.

Con la ciclabile che corre lungo l’allea pedonale – con le dovute deviazioni in presenza dei dehors – i parcheggi faranno da schermo, proteggendo i ciclisti dal flusso veicolare.

La ciclabile, inoltre, può essere realizzata allo stesso livello dei parcheggi, in modo da mantenere la possibilità di un uso ibrido dello spazio stradale, come in occasione del mercato o di manifestazioni.

In riferimento a questo, si può immaginare la carreggiata come una strada con caratteristiche tipiche delle strade condivise e delle aree 30: un intervento a

basso impatto (senza grandi infrastrutture, es ciclabile in sede propria) non preclude sia la reversibilità dell’intervento stesso, sia l’apertura verso soluzioni future più drastiche (es: area pedonale con accesso ai soli veicoli autorizzati).

L’opzione illustrata permette di conciliare l’esigenza di un percorso ciclabile di connessione con la rete in progetto, mantenendo l’autenticità del lungofiume e incrementandone la fruibilità per pedoni e ciclisti.

E i parcheggi? 

Trasformare i parcheggi da lisca di pesce a dritti, porta inevitabilmente a una riduzione degli stalli a disposizione. Ma per le opposizioni può non rappresentare un problema:  «Ad oggi il lungofiume offre 90 parcheggi: questo numero, costituito in gran parte da stalli posizionati con a spina di pesce verrebbero all’incirca dimezzati. La compensazione dei posti auto può avvenire grazie all’intervento della nuova Marna, che offrirà 150 stalli (parcheggio multipiano). Il parcheggio precedentemente posizionato in quell’area offriva circa 60 stalli regolari: è quindi evidente come si possa compensare lo spostamento dei parcheggi del lungofiume. Questa soluzione quindi non andrebbe neanche a ledere il quantitativo di parcheggi effettivo presente a Sesto Calende». 

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