Ciclabile a Sesto, via un filare d’alberi? Le minoranze: «Scempio inaccettabile»

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Foto tratta da Wikimedia

SESTO CALENDE – «La giunta infligge l’ennesima cicatrice a questa città, in uno degli angoli più suggestivi. Non possiamo più accettare uno scempio del genere». A gamba tesa, Insieme per Sesto e Sesto 2030. Il rischio che uno dei due filari alberati, quello che si affaccia sulla strada di viale Italia, possa essere eliminato per lasciare spazio alla pista ciclabile del Lago Maggiore è stato maldigerito dalle minoranze sestesi. Un’ipotesi ancora sul tavolo delle valutazioni, ma le opposizioni non hanno alcun dubbio sul ruolo degli ippocastani: «Sono assolutamente necessari».

Salvare gli alberi

Commento che arriva dopo l’assemblea dello scorso 7 febbraio, per presentare il progetto della ciclovia e per chiarire la questione degli espropri dei terreni. Ma anche per illustrare le opzioni che riguardano il tratto del percorso che attraverserà il centro. «Si toglie uno dei due filari per salvare le auto. Da diversi anni viene richiesto alle amministrazioni di qualsiasi livello di promuovere soluzioni ecosostenibili, di incrementare il verde. Non per moda, ma perché si è finalmente capito che non è sostenibile continuare a deturpare la natura», si legge in una nota delle opposizioni. «Gli alberi a doppio filare portano ombra e frescura. Sono assolutamente necessari, visto le estati e le mezze stagioni sempre più calde. Mitigano le temperature che salgono dall’asfalto della strada». E ancora: «Un’amministrazione lungimirante avrebbe dovuto pensare, in questi anni, alla creazione di un parcheggio utile a raccogliere tutti i posti auto del centro. Avrebbe salvato i filari e proiettato la città nel presente, non nel medioevo energivoro. Con la possibile futura pedonalizzazione del nucleo antico che, come dimostrano diversi studi, porterebbe anche a un aumento del volume delle attività commerciali». E concludono: «Il sindaco non ha escluso che “altre autorità superiori” (Parco e Sovrintendenza) si possano dichiarare contrari, ma ha escluso la ricerca di altre soluzioni. E non ha risposto alla proposta di consultare i cittadini su un intervento così discutibile».

Tempi, espropri, progetto

Frecciate anche sulle tempistiche che riguardano la convocazione dell’assemblea pubblica, sul tema degli espropri e sul progetto. Uno stralcio della nota congiunta di Insieme per Sesto e Sesto 2030:

il messaggio lanciato dalla giunta alla cittadinanza sembra proprio essere questo “avete voluto la ciclopedonale, adesso fate i conti con le conseguenze”.

L’incontro era benvenuto, ma arrivato tardi rispetto alle tempistiche del progetto. In effetti, i concittadini toccati dagli espropri sono stati avvisati a gennaio e hanno tempo solo fino al 25 febbraio per mandare le proprie osservazioni in Provincia e sperare di farsi sentire. Il sindaco ha promesso l’aiuto del Comune, ma senza dare indicazioni precise in cosa consisterà questo aiuto e come sarà organizzato.

Ci chiediamo come sia stato possibile che, in tutti questi anni in cui il sindaco è stato chiamato a pronunciarsi sul tracciato non gli sia venuto in mente di informare e condividere queste questioni con la cittadinanza? Come mai, quando l’idea del progetto era sul tavolo da tempo, improvvisamente veniamo a sapere che è già al livello “progetto definitivo” e in fase di conferenza dei servizi e non c’è mai stato fino ad oggi, né per i diretti interessati, né per i cittadini la possibilità di confrontarsi con il comune a riguardo?

Se il progetto fosse stato divulgato in modo più tempestivo e trasparente, fin dal principio, tanti dubbi sarebbero già stati affrontati ed i cittadini rasserenati. Purtroppo le risposte date non sono rassicuranti e anzi, lasciano alcuni abitanti di Via Angera, e non solo, con la bocca amara.

Per quanto riguarda il tracciato, è positiva la soluzione proposta dalla Provincia per superare il passaggio pericoloso all’altezza del camping di Golasecca ed è da apprezzare l’utilizzo ove possibile di strade di campagna: sicuramente la soluzione migliore sia per la sicurezza dei ciclisti sia per godere del paesaggio del nostro territorio.

Alcuni punti come l’ingresso in via Pasturazza o l’uscita dal bosco ad Oriano presentano delle criticità di sicurezza e solo il progetto esecutivo permetterà, forse, di risolverle. Per questo bisognerà aspettare però almeno la fine di questo anno.

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