Due milioni di euro dal Consiglio europeo per il ricercatore di Sesto De Gasperin

Sesto francesco de Gasperin

SESTO CALENDE – Il suo progetto per esplorare l‘universo alle frequenze più basse ha convinto il Consiglio europeo per le ricerche e verrà finanziato con due milioni di euro. Francesco De Gasperin, originario di Sesto Calende e oggi ricercatore a Bologna all’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) è il vincitore di un Consolidator Grant, assegnato per la sua proposta di ricerca dal titolo “The Ultra Low Frequency Universe” dedicata allo studio dell’Universo nelle onde radio di bassa frequenza. 

Due milioni di euro 

Come spiega nel dettaglio Media Inaf, il notiziario online dell’Istituto nazionale di astrofisica, il finanziamento permetterà l’assunzione di studenti di dottorato, ricercatori e sviluppatori software, oltre che l’acquisto dei supercomputer necessari per l’elaborazione e l’analisi dei dati. I due milioni di euro serviranno dunque per formare un gruppo di ricerca all’Inaf di Bologna e sintonizzarsi sul cielo a poche decine di MHz con la rete di radiotelescopi Lofar, il più esteso radio-interferometro a bassa frequenza del mondo. Con Lofar verrà scandagliata gran parte del cielo nell’emisfero settentrionale, captandone i segnali con frequenze di qualche decina di MHz, fino ai limiti osservativi imposti dalla nostra ionosfera, che riflette le onde radio al di sotto di un certo valore.

Chi è De Gasperin

Nato a Varese nel 1983 e cresciuto a Sesto Calende, Francesco De Gasperin, è uno dei 321 ricercatori e ricercatrici d’eccellenza, tra cui 32 italiani, selezionati, fra oltre 2200 in tutta Europa, dal Consiglio europeo per le ricerche (Erc). Il finanziamento complessivo per tutti i Consolidator Grant per quest’anno ammonta a 657 milioni di euro. De Gasperin svolgerà la sua attività come ricercatore responsabile del progetto presso l’Istituto di radiostronomia dell’Inaf a Bologna. «Non vedo l’ora di iniziare questa nuova ed impegnativa avventura scientifica», commenta il sestese. «Grazie al grant potremo sfruttare appieno le potenzialità di LoFar e produrre immagini veramente uniche del nostro universo. Osservare il cielo a bassissime frequenze, ovvero a grandi lunghezze d’onda, ci permette di vedere l’effetto a lungo termine che i getti dei buchi neri supermassicci hanno sull’ambiente circostante o anche come viene gradualmente dissipata l’enorme quantità di energia rilasciata durante lo scontro tra ammassi di galassie».

Sesto francesco de Gasperin – MALPENSA24