SESTO CALENDE – «Viaggiavo con il telefono in mano, davano vento debole, a 7 chilometri, 3 nodi e mezzo». A dirlo è Claudio Carminati, lo skipper della tragedia che si è consumata sei giorni fa sul lago Maggiore, oggi 3 giugno al termine del funerale della moglie Anna (Anya) Bozhkova che si è celebrato nell’abbazia di Sesto Calende.
Un uomo distrutto
Poche parole, le uniche, concesse al sindaco Giovanni Buzzi che si è avvicinato al termine della funzione per porgergli le condoglianze a nome di tutta la comunità. Carminati è apparso un uomo distrutto dal dolore. Durante la celebrazione è rimasto tutto il tempo seduto a fianco della bara. Piangeva, scuoteva il capo, si metteva la testa tra le mani. Chi lo ha avvicinato in questi giorni lo dipinge come un uomo frastornato dal dramma che gli è piombato addosso, incapace di trovare una spiegazione al ribaltamento della sua navetta stile olandese e al repentino inabissamento. Fuori dalla chiesa si è limitato ad alta voce a ringraziare tutti i presenti mentre si incamminava a stento – sorretto da una donna – verso la sua macchina per raggiungere il cimitero di Lisanza, dove Anna Bozhkova verrà sepolta.
In rito ortodosso
Le esequie si sono svolte in rito ortodosso per la donna di origine russa morta domenica scorsa nel ribaltamento della house boat sulla quale viaggiava con una ventina di persone e il marito skipper Claudio Carminati. Nel naufragio hanno perso la vita, altri tre passeggeri, a quanto sembra tutti appartenente ai servizi segreti israeliani e italiani. Al funerale, questo pomeriggio nell’Abbazia di Sesto Calende, c’erano gli amici della coppia, la sorella di Anna e tante persone che hanno trascorso momenti di svago sulla loro Gooduria. Seduti sulla navata laterale, hanno presenziato anche una rappresentanza dell’amministrazione civica e il parroco don Luca Corbetta. Sul sagrato della chiesa anche una pattuglia dei carabinieri e della polizia locale.