Nuovo supermercato a Sesto, la Soprintendenza: «L’MD sul Sempione fuori scala»

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SESTO CALENDE – Fra i tanti pareri espressi sul nuovo supermercato che sorgerà sul Sempione a Sesto Calende, anche quello della Soprintendenza che ritiene «particolarmente gravose le ingenti volumetrie proposte, sensibilmente fuori scala». Ma «la giunta per il momento tace sia sulle scelte da fare che sulle tempistiche», dicono le opposizioni. Che vanno a caccia di chiarimenti sull’MD che verrà realizzato fra le vie Rosselli e Manzoni, nell’area della Barzaghini Pavimenti che verrà in parte demolita. Il dubbio di Insieme per Sesto e Sesto 2030: «Si rischia una riedizione della storia della variante per l’area Q8. Presentata in Commissione come non modificabile e poi portata in consiglio in fretta e furia, salvo poi vedersela bocciata dalla Sovrintendenza».

Opposizioni a caccia di chiarimenti

Sono trascorsi «molti mesi dall’avvio della procedura per una nuova variante al PGT per il supermercato sulla ss33», ricorda una nota firmata dall’alleanza di centrosinistra. «Che prevede la realizzazione di un centro commerciale di circa 2mila metri quadrati con superficie di vendita di 1300». Tema che ha fatto discutere. «Ne hanno scritto i giornali – sottolineano – ma nessuna informazione è stata data dalla giunta». Riferimento che va, in particolare, alle posizioni di Provincia di Varese, Parco Ticino e Sovrintendenza. Ma anche Legambiente e associazione Commercianti di Gallarate (Ascom). «Pareri importanti e molto interessanti per quello che dicono e che è bene conoscere e far conoscere».

I pareri

Le opposizioni, quindi, riepilogano tutti i pareri. Dalla Provincia, che «osserva che non è verificata e dimostrata l’assenza di effetti indotti sulla viabilità, già critica e ritiene necessario estendere la verifica del traffico a tutte le rotatorie fino all’imbocco del ponte». In più «raccomanda al Comune di garantire la funzionalità della rete stradale e dei percorsi ciclabili e pedonali». Poi la Soprintendenza, che ritiene «particolarmente gravose le ingenti volumetrie proposte, sensibilmente fuori scala, essendo percepibile anche da grande distanza, in assenza di interventi di mitigazione paesaggistica». Quindi il Parco del Ticino, che «propone di migliorare la permeabilità dell’area, di curare l’architettura a favore di una più corretta integrazione con il contesto e con un migliore disegno del verde».

Ascom, Legambiente, le aree commerciali

Fino ad Ascom che «esprime una netta opposizione sia per gli aspetti commerciali e urbanistici sia per la mancanza di un interesse generale alla variante»Ma che ricorda anche «la funzione positiva del commercio di vicinato e che i nuovi insediamenti rispondo solo a logiche di concorrenza e non di servizio all’utenza». Oltre a «non ritenere credibili le valutazioni del documento secondo il quale non vi sarebbe un aumento del traffico né sulla Ss33 né su via Rosselli». Tanto basta poi, proseguono, per sottolineare che a Sesto le grandi superfici (Esselunga) occupano il 17% delle aree commerciali. Quelle di medie sono il 35% mentre il 48% è formato dai 127 negozi esistenti. «Con il nuovo insediamento la componente negozi scenderebbe al 40%, al di  sotto della media provinciale e di zona (35%)».
Anche la sezione locale di Legambiente «concorda con Ascom che l’operazione non va a vantaggio della comunità ma di logiche di concorrenza e ricorda che il Programma triennale del settore commerciale indica come prioritaria la riqualificazione dei poli commerciali già esistenti (ex Carrefour) con particolare attenzione alla salvaguardia del commercio di vicinato». Oltre a «criticare l’assenza di adeguati interventi sulla rete infrastrutturale locale, specie riguardo l’aspetto pedonale e ricorda la criticità del ponte sulla ferrovia di via Rosselli». Di conseguenza, «propone per l’edificio una copertura vegetale, con funzione non solo estetica ma principalmente ambientale».

Il «tabù»

La stoccata finale dell’alleanza di centrosinistra è rivolta al «governo dell’urbanistica» a Sesto, che «sembra che sia un tabù: nonostante abbiamo un sindaco architetto e urbanista i progetti che cambiano la città non vengono mai discussi pubblicamente». Concludono: «Da parte nostra diciamo sin d’ora che i pareri degli enti vanno ascoltati, la proposta va modificata e integrata e soprattutto va dimostrato l’interesse pubblico a modificare il Pgt che non esclude questo tipo di interventi se hanno la finalità di ricucire e migliorare il tessuto urbano e non di introdurre nuovi edifici di grandi dimensioni. Diversamente il nostro voto sarà contrario». 

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