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SESTO CALENDE – La Corte d’Assise d’appello di Milano ha condannato all’ergastolo Davide Fontana, il bancario 45enne che l’11 gennaio del 2022 uccise l’ex fidanzata Carol Maltesi nell’abitazione di lei a Rescaldina, nel Milanese, colpendola prima alla testa con un martello e poi sgozzandola. Fontana, per sua ammissione, ha poi smembrato il corpo della vittima in 18 pezzi, lo ha conservato in un freezer a pozzetto appositamente comprato online, quindi ha disperso i resti in una discarica del bresciano. La sentenza è di oggi pomeriggio, mercoledì 21 febbraio.
Premeditazione e crudeltà
In primo grado Fontana aveva preso 30 anni. La Corte ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, che erano cadute in primo grado. L’uomo per questo era stato condannato a trent’anni
Le scuse di Fontana
Rendendo dichiarazioni spontanee davanti alla Corte prima della sentenza, Fontana aveva detto «Ripenso a ciò che ho commesso, e provo grande sofferenza. Sono fermamente deciso a voler riparare, per quanto possibile, alla mie azioni e per questo ho chiesto aiuto alle istituzioni – Vorrei chiedere ancora scusa a tutti e in particolare ai genitori di Carol e al figlio. Non so se potrò mai essere perdonato per ciò che ho fatto. Darei davvero la mia vita per tornare indietro. Passerò il resto dei miei giorni a cercare di aiutare gli altri».
Un peso alla vita di mia figlia
«Finalmente è stato dato il giusto peso alla vita di mia figlia – è l’avvocato Manuela Scalia a riportare le parole del padre di Carol Maltesi che assiste – E’ stata fatta giustizia ma Carol nessuno la restituirà ai famigliari. Quello che è accaduto è atroce. E’ inimmaginabile»