Sicurezza in ospedale a Gallarate, Martignoni: «Più presidio. Si passa dalle parole ai fatti»

Giuseppe De Bernardi Martignoni e l'assessore Guido Bertolaso in visita in ospedale

GALLARATE – Sicurezza in ospedale al Sant’Antonio Abate, «finalmente si passa dalle parole ai fatti». Ad annunciarlo, all’indomani della visita operativa dell’assessore alla sanità Guido Bertolaso nei nosocomi di ASST Valle Olona, è il consigliere regionale e comunale di Fratelli d’Italia Giuseppe De Bernardi Martignoni. «Ci è stato annunciato che sarà aumentata la presenza di guardie giurate anche in orario notturno e che verrà attivato un nuovo servizio di guardiania con guardie non armate in portineria. Ci sarà più presidio».

Il problema clochard

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«All’assessore Bertolaso ho fatto presente che c’è un problema di presenza di clochard nell’ospedale di Gallarate – rivela De Bernardi Martignoni (nella foto) – da quattro anni c’è una famiglia che vive in ospedale, e il nuovo posto di Polizia non garantirà quella presenza serale che sarebbe necessaria. Per questo ho suggerito di potenziare il servizio di vigilanza assicurato dalle guardie giurate. La risposta è stata positiva: ci sarà da parte di Regione Lombardia, anche a Gallarate come in altri ospedali, l’incremento della presenza dei vigilantes in periodo notturno, ma anche un nuovo servizio di guardiania con la presenza di guardie non armate in portineria».

Il pressing

Insomma, secondo l’esponente di Fratelli d’Italia quello annunciato nella riunione con Bertolaso è «un buon passo in avanti», che consente di «passare dalle parole ai fatti» rispetto ad un problema ormai annoso e pressante. «Tema su cui ho sempre avuto una particolare attenzione – sottolinea Martignoni – con esposti e mozioni, ma anche sollecitando un’interrogazione all’allora ministro dell’interno Lamorgese da parte dell’onorevole Frassinetti, che rimase senza risposta. Ne parlerò, con dati più puntuali, anche in consiglio regionale il prossimo 2 maggio».

Il problema

D’altra parte, per il consigliere regionale «serve una presa di posizione forte» su quello che è «un problema di sicurezza che va estirpato. Non è accanimento nei confronti di queste persone: non possono esistere situazioni del genere, che comportano rischi per i pazienti ricoverati e per il personale, in un ambiente come l’ospedale». Martignoni rivela anche che «i recenti episodi, come il vandalismo nei confronti della statua della Madonna, potrebbero essere legati al nervosismo causato dall’inasprimento dei controlli da parte della direzione ospedaliera e delle forze dell’ordine». Dai Daspo allo smantellamento dei “bivacchi” fatti di cartoni e coperte.

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