Sicurezza sul lavoro, irregolarità nel 70% delle ispezioni in provincia di Varese

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Stefania Filetti (Cgil) e Antonio Massafra (Uil)

VARESE – La sicurezza sul lavoro è il tema al centro dello sciopero generale nazionale proclamato da Cgil e Uil per giovedì 11 aprile. Riforma fiscale e nuovo modello sociale e di fare impresa gli altri due punti chiave della mobilitazione di 4 ore che riguarderà tutti i settori privati. Oggi, martedì 9 aprile, i vertici locali delle due sigle hanno illustrato le proposte dei sindacati, partendo dai dati del territorio.

Irregolarità in 7 ispezioni su 10

Antonio Massafra, coordinatore territoriale Varese Uil Lombardia, è entrato subito nel merito del tema sicurezza sul lavoro. «Gli infortuni stanno aumentando del 200% nei primi 3 mesi del 2024. Alla data del 21 marzo abbiamo già 9 morti sul lavoro in Lombardia». Quindi ha snocciolato i numeri dell’attività effettuata nel 2023 dell’Ispettorato del Lavoro di Varese, che da tempo soffre di una cronica carenza di organico. «Ci sono solo una decina di ispettori: in un anno in una provincia con 380mila addetti e più di 50mila aziende è stato possibile fare solo 441 ispezioni». In 311 di queste sono state riscontrate irregolarità, cioè nel 70% dei casi. «Hanno trovato 210 lavoratori in nero e violazioni che riguardano soprattutto gli orari di lavoro, quindi manodopera illegale in 13 casi e 19 lavoratori clandestini. È stato recuperato imponibile contributivo per quasi mezzo milione di euro e sanzioni amministrative per circa 1 milione». Fin qui i dati, quindi le proposte. «Dobbiamo istituire salute e sicurezza come vincolo per esercitare la facoltà di impresa. Vogliamo superare il subappalto a cascata. Stiamo dicendo no agli appalti al massimo ribasso, perché ciò che si risparmia si risparmia sui lavoratori in termini di misure di prevenzione, salari e diritti. Senza formazione deve essere vietato di entrare nel mondo del lavoro».

La riforma fiscale

Stefania Filetti, segretaria generale Cgil Varese, ha parlato degli altri due temi al centro dello sciopero, a partire dalla riforma fiscale. «In questo paese abbiamo un’evasione di oltre 90 miliardi all’anno, potremmo avere un Pnrr ogni 2-3 anni se recuperassimo l’evasione fiscale. Andare a recuperare le risorse vuol dire avere disponibilità economiche per le condizioni dei lavoratori ma anche per alleggerire la pressione fiscale, che è sbilanciata su chi ha una busta paga e chi è in pensione. Oltre il 90% dell’Irpef del nostro paese è sulle spalle di lavoratori e pensionati. Questo governo non sta andando nella direzione dell’abbassamento delle tasse come aveva detto in campagna elettorale, non è riuscito neanche a tassare gli extraprofitti». Infine il terzo punto: un nuovo modello sociale e di fare impresa. «Se si continua a comprimere il costo del lavoro non si può competere con molte parti del mondo come la Cina e non solo. Competere con quei paesi vuol dire perdere ancora prima di cominciare, perché il nostro sistema si mantiene se le imprese investono».

Pino Pizzo, Stefania Filetti, Antonio Massafra e Stefania Mantellini con la locandina dello sciopero

Volantinaggio e presidio

Nella giornata di giovedì 11 aprile saranno diverse le iniziative sul territorio provinciale a partire dal primo mattino. Dalle 6.30 alle 9 si svolgeranno volantinaggi nelle stazioni di Saronno, Busto Nord, Busto Fs, Tradate e Gallarate. Quindi dalle 10 alle 11.30 altre attività di volantinaggio in centro a Busto Arsizio in piazza San Giovanni e a Gallarate in piazza della Libertà. Dalle 14 ci sarà un presidio organizzato sotto forma di attivo in piazza Monte Grappa a Varese.

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