Somma, lite sui gettoni di presenza. Barcaro: «Locurcio dice menzogne in mia assenza»

Somma lombardo oculistica Barcaro

SOMMA LOMBARDO – «Nessuno vuole “tappare la bocca” al presidente del consiglio. Il suo ruolo dovrebbe essere super partes, invece manca della ben che minima capacità di svolgerlo. E lo ha dimostrato leggendo cinque pagine di attacco al sottoscritto, che era assente». La palla passa di nuovo ad Alberto Barcaro, capogruppo della Lega a Somma Lombardo. Immediata la replica al presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio, che in aula (martedì, 27 settembre) ha rotto il silenzio sulla vicenda degli 83,96 euro che gli sono stati erroneamente corrisposti per la partecipazione a quattro Commissioni consigliari. Lo ha fatto al veleno. E l’esponente del Carroccio non ci sta: «Caro presidente, il rancore è il suo. Ha detto menzogne».

Le parole di Barcaro

Ecco il testo completo di Barcaro. Che, vista la sua assenza in consiglio comunale, in una lettera dice la sua:

Nessuno vuole “tappare la bocca” al Presidente del Consiglio, il suo ruolo dovrebbe essere “super partes” invece manca della ben che minima capacità di svolgerlo e lo ha dimostrato ieri sera leggendo 5 pagine di attacco al sottoscritto che era assente (non ingiustificato come detto da lei) senza dare la possibilità ai due consiglieri Lega presenti di ribattere. “Ho parlato io per ultimo e chiudo i lavori” ha detto in risposta alla richiesta di intervento fatta dai due consiglieri Lega.

La mia dichiarazione in consiglio comunale a Luglio è stata: “A distanza di anni probabilmente ci siamo accorti che qualche Consigliere percepisce la sua indennità di funzione e gettoni di presenza per le commissioni, ma non percepisce indennità per i Consigli comunali.
A questo punto c’è un errore perché non percepisce l’indennità per le presenze in Consiglio comunale?
O l’errore è nel riconoscergli i gettoni presenza per la partecipazione alle commissioni? Visto che il suo
stipendio si riferisce appunto a un’indennità di funzione. Ecco il perché il deposito di questa interrogazione.”

Queste le mie dichiarazioni, in cosa l’avrei diffamata? Ad inizio agosto è stata pubblicata una determina che ammetteva l’errore, se avessi voluto fare un “deprimente scoop”, avrei chiamato il giornalista a luglio, il giorno dopo il consiglio comunale. Ed invece, così non è stato. Gli atti sono pubblici e di libero accesso anche ai giornalisti e loro scrivono con iniziative loro o tramite scoop ricevuti anche dai PDC.
In ogni caso, lo avrà dimenticato, uno dei compiti delle opposizioni è anche quello di vigilare, verificare e chiedere chiarimenti. La colpa sarebbe la mia per aver “scoperto” un grossolano errore Ancor più negato da lei in consiglio?

Sicuramente, caro presidente, il rancore è il suo; ieri sera lei ha parlato di attacchi personali nei suoi confronti, io invece cosa dovrei pensare dopo aver letto l’articolo pubblicato? Ha detto menzogne, davanti al consiglio comunale, in mia assenza!

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