Maroni scuote la Lega: Zaia nuovo segretario e federazione con Forza Italia

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Luca Zaia e Roberto Maroni

VARESE – “Per il momento non faccio nomi” scriveva solo tre giorni fa Roberto Maroni sul Foglio. Ma dopo il congresso federale di martedì della Lega (“Che non ha indetto nessun congresso”) l’ex ministro degli Interni un nome per sostituire Matteo Salvini alla guida del Carroccio lo fa: Luca Zaia, governatore del Veneto. E dice di più: per rimettere in carreggiata la parte più debole del centrodestra, oggi dominato da Fratelli d’Italia, serve federare Forza Italia e Lega. “Mi sembra una cosa buona e giusta – testuale, ndr – , visti i tempi che corrono nella politica di oggi. E nella sua piuttosto modesta (e uso un eufemismo) classe politica”.

Da Lozza, dove abita Maroni, arriva un’altra sferzata alla Lega che precipita nei consensi alle urne e, invece di darsi una scossa, riunisce in via Bellerio i vertici per una semplice analisi del voto e per fare quadrato attorno a Salvini. “Non ci sto” sembra affermare Bobo Maroni, che nell’intervento di oggi, giovedì 29 settembre, sul quotidiano di Claudio Cerasa, riporta articoli e titoli dei principali giornali in cui si sottolinea la “gravità del momento per la Lega”. E, soprattutto, si mette in luce la richiesta di diverse sezioni e di alcuni esponenti di primo piano del partito di un congresso straordinario per eleggere un nuovo segretario al posto di Salvini. Di nuovo Maroni: “Io saprei chi eleggere, l’ho già detto, non vorrei fare nomi ma potrebbe essere utile farne uno per capire di cosa si sta parlando. Un indizio e un governatore. Un profilo: quello di Luca Zaia”.

L’ex presidente della Lombardia si sofferma poi sulle istanze del Nord che vanno in contrapposizione con le esigenze del Sud. Lo si deduce chiaramente da quanto accaduto nelle urne. Ricorda non a caso come a Milano abbia invece vinto il Partito democratico e riconduce la questione a un confronto che abbia in cima i vecchi cavalli di battaglia leghisti, per rimarcare quanto potrebbe accadere proprio in Lombardia tra sei mesi, quando si rinnoveranno gli organigrammi politico/istituzionali. Attilio Fontana contro Letizia Moratti? Con tutte le conseguenze del caso.

Detto questo, “si ascoltino anche le posizioni più critiche”. Per arrivare alla chiosa sulla federazione tra Lega e Forza Italia. Maroni va sul pesante, attacca Antonio Tajani concentrato sulla spartizione dei ministeri e, avverte: “I nostri politici sembrano fregarsene di ciò che è successo (…).Si dirà. Ma di fronte a queste difficoltà mostrate dai due alleati di Meloni, Forza Italia e Lega, come se ne può uscire? Cosa si può fare? Che progetto potrebbe avere un nuovo segretario della Lega? Io un’idea ce l’avrei: far nascere una federazione tra Forza Italia e Lega”. Appunto, ma chi raccoglierà un simile, autorevole suggerimento alla luce di uno scenario politico che sembra guardare a tutt’altro, comprese poltrone, sedie e strapuntini?

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