Furti ai cimiteri di Somma, Lega: «Serve un sistema di videosorveglianza»

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SOMMA LOMBARDO – Un sistema di videosorveglianza per garantire maggior sicurezza e mantenere il patrimonio culturale di Somma Lombardo in buono stato. Questa la richiesta di Mariangela Aguzzi Casagrande, consigliera di minoranza in quota Lega, che lo scorso 6 agosto ha depositato una mozione con l’obiettivo di discutere «alcuni fatti spiacevoli». Il riferimento va alle «segnalazioni di diversi cittadini» di furti avvenuti non solo al cimitero del capoluogo, ma anche a quello di Maddalena, la frazione di cui spesso Aguzzi Casagrande si è fatta portavoce. Infatti, la consigliera coglie l’occasione per spostare l’attenzione su un altro fatto che riguarda il piccolo paese sommese, ovvero «l’inadeguato uso dei giochi per bambini all’asilo nido». E che viene utilizzato «da parte di persone che bambini non lo sono più da anni».

I furti al cimitero

Gli episodi di furti all’interno dei cimiteri non sono una novità. Anche altri Comuni hanno avuto a che fare con questo tipo di disagi. E Somma e le sue frazioni non sembrano essere da meno. Aguzzi Casagrande ha infatti raccolto diverse segnalazioni da parte dei cittadini in merito, con beni che sottratti «dalle tombe dei propri cari». Parla di «oggetti quali vasi, statue e altri abbellimenti». Ma anche di «alcuni canali in rame delle grondaie, che hanno causato infiltrazioni di acqua fino a rovinare il tetto della struttura (nella foto sotto)». Insomma, si tratta di una serie di fattori che «oltre a danneggiare il privato cittadino, hanno costretto l’ente pubblico a sostenere ulteriori spese per le manutenzioni, proprio a causa dell’acqua piovana che non viene più convogliata nelle canalizzazioni di rame».

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L’allarme parco giochi

Sempre su Maddalena, la consigliera leghista pone l’accento sui giochi per i bimbi che si trovano all’asilo nido. «Vengono utilizzati da parte di persone che bambini non lo sono più da anni, tra l’altro fuori dall’orario consentito». Infatti, «questi personaggi», prosegue, sfruttano un pulsante di sicurezza posto all’interno dell’area, «da usare nel caso si resti chiusi dentro». Se solo non fosse che «si trova in una posizione per cui è facile premerlo anche dall’esterno». Un modo per dire che «spesso vengono manomessi i cancelli e i comandi per azionarli». Da qui la richiesta «se non debellare completamente, almeno di ridurre questi atti di vandalismo». Soprattutto perché «colpiscono, come spesso accade, le fasce più deboli, ossia bambini e anziani». Non solo, in questo senso, «nel comune interesse ci aspettiamo la collaborazione di tutte le parti politiche».

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