Somma, il sindaco Bellaria sfratta Locurcio dal suo ufficio. «Squallido abuso di potere»

Somma lite Locurcio bellaria
Stefano Bellaria e Gerardo Locurcio

SOMMA LOMBARDO – I tempi dei sorrisi assieme sono finiti da un pezzo. Siamo arrivati al punto che il sindaco Stefano Bellaria ha dato ordine di cambiare la serratura dell’ufficio del presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio, sfrattando di fatto la seconda carica istituzionale della città dalla sua scrivania al primo piano di Palazzo Viani Visconti per metterlo in uno «stanzino di tre metri per tre». A denunciare pubblicamente l’accaduto è lo stesso Locurcio, definendolo «un ridicolo abuso di potere». 

L’escalation 

Sarebbe questa dunque la reazione del primo cittadino alla lettera inviata da Locurcio attraverso cui il suo gruppo, quarta forza di minoranza, gli chiedeva la sostituzione dell’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Piantanida Chiesa in quanto da tempo si era ormai allontanato da Somma al Centro e agiva da indipendente o, come sottolineato da Sac nei giorni scorsi, soltanto da «fido scudiero di Carlo Magno». Bellaria finora non ha mai risposto pubblicamente e ora è passato direttamente alle vie di fatto per dire come la pensa sulla scissione della lista civica che sta impantanando il centrosinistra sommese nella crisi più profonda dei suoi otto anni di governo. 

Di seguito la nota/denuncia integrale firmata dal presidente del consiglio comunale Gerardo Locurcio:

Siamo ormai al ridicolo! Questo sindaco invece di rispondere alla lettera pervenutagli, con la quale gli si chiedeva di rimuovere Piantanida dalla Giunta, si inventa un colpo di furbizia talmente vergognoso e di infimo livello che occorre condividerlo con tutta Somma.

Venerdì scorso, 27 ottobre, nel primo pomeriggio mi sono recato in municipio per riordinare delle carte nel mio ufficio. Giunto sull’uscio tento di aprire con la mia chiave la porta, ma nulla da fare, la chiave non entra nella serratura. Tento e ritento…. nulla. Alzo lo sguardo sulla targhetta a fianco dell’entrata e noto che su di essa vi è scritto non più PRESIDENTE DEL CONSIGLIO Gerardo Locurcio, ma dr.ssa Mercandelli, P.O., responsabile della Segreteria del Comune. Mi sono reso conto di essere stato SFRATTATO. Mi reco davanti alla porta dell’ufficio della dr.ssa Mercandelli e lì trovo la targhetta “PRESIDENTE DEL CONSIGLIO” Gerardo Locurcio. Ho tentato di aprire quell’ufficio, ma anche lì la chiave non era di quella serratura. Mi son trovato spostato dal mio ufficio di rappresentanza e di lavoro, ad un altro di tre metri per tre. La signora delle pulizie, presente al fatto e ignara di ciò che stava succedendo, mi ha aperto la porta del mio “nuovo ufficio” e ho trovato sulla scrivania quasi tutto il mio materiale, anch’esso trasferito a nuova sede.

Ho scoperto che il sindaco ha dato disposizioni agli operai di fare questa operazione.

Naturalmente, date le fibrillazioni di queste ultime settimane, come si potrebbe leggere questo gesto molto, molto maldestro? Io lo chiamo solamente: scherzo da prete mancato e ABUSO di potere.

E’ assolutamente vergognoso che chiunque possa mettere mano nei documenti di un qualsiasi ufficio, anche se autorizzati dal sindaco, ma senza il placet di chi in quell’ufficio svolge il suo lavoro, o peggio, gli operai possano raffazzonarli, ammucchiarli e spostarli da parte a parte come se fossero cartacce da riciclare e non documenti ufficiali dell’Amministrazione. Tra di essi vi erano anche documenti riservati. Appena possibile verificherò di persona se qualcosa è stato smarrito o trafugato.

Va precisato con forza che sono stato tenuto completamente all’oscuro di ciò che è avvenuto ed ho scoperto tutto a fatto compiuto; non mi è stato chiesto nulla, tantomeno se ero d’accordo su questo squallida operazione di trasloco .

A questo punto non vi è che da dedurre che Bellaria si ritiene ormai padrone anche del municipio e assegna lui, come un bravo maitre d’hotel, le camere singole o doppie e tratta tutti, compreso il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE (seconda carica istituzionale della città). come un semplice, qualsiasi inquilino che può essere sbattuto da una “camera” all’altra a suo insindacabile giudizio o capriccio di rivalsa.. Purtroppo egli ritiene che tra i suoi compiti istituzionali vi sia anche quello di decidere chi mettere nel sottoscala e chi nell’attico di quella che, come detto poc’anzi, pensa sia casa sua.

Ritengo, per quanto detto fin qui, che questo è da considerarsi un gesto di uno squallore indefinibile che dimostra l’incapacità di Bellaria di affrontare i veri problemi della sua amministrazione, oltre che della maggioranza, e di dare senso solo ai mezzucci che lo squalificano sempre più.

Cosi facendo egli mostra il vero volto di quelle persone che fanno moine davanti, ma solo per raggiungere i propri personali obiettivi. Il principale di questi si sintetizza così: il cerchio magico lo dirigo io e chi non si adegua ne è fuori.

A questo punto mi corre l’obbligo di rivolgermi a tutti i gruppi consiliari, ma in modo particolare ai partiti che hanno rinnovato la fiducia al sindaco e alla giunta perché riflettano e sperando che si esprimeranno sull’accaduto, nei modi che ognuno di essi deciderà, e nelle sedi opportune .

Il tempo è galantuomo e saprà dare i giusti voti ad ognuno.

Mi rivolgo anche ai sommesi tutti perché si facciano un’idea un po’ più precisa di quel che succede a “corte”, pardon, a palazzo Viani Visconti. 

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